Occorre che alla vigilia del processo alla leader democratica San Suu Kyi l'Ue mandi il proprio inviato speciale Piero Fassino a Rangoon. Dopo venti anni di vessazioni o promesse mantenute, continuare ad appellarsi alla Giunta militare birmana perche si ravveda, oppure invitare l'ASEAN a prendere una forte iniziativa politica di persuasione di Rangoon da' la misura dello spessore delle politiche che le 27 piccole patrie europee son capaci di produrre: ZERO.
In oltre the anni l'On. Fassino non e' riuscito a farsi concedere l visto per andare in Birmania, neanche a seguito dell'ultimo terremoto. La sua e' una posizione con mandato politico e come tale va portata avanti, contro chi viola la legge quotidianamente non si puo' rispindere diplomaticamente, occorre assumersi delle responsabilita' personali e politiche fino all'incidente diplomatico. Non e' elogiando la resistenza della San Suu Kyi sul proprio blog che la si aiuta.
Fassino vada in Birmania per il processo, voglio proprio vedere se non gli fanno prendere l'aereo o non lo fanno sbarcare a Yangoon. Sen non ora, quando?
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