3.13.2009

Sulla ratifica del trattato di cooperazione Italia Iraq

PERDUCA (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, il Gruppo del Partito Democratico voterà a favore del disegno di legge. Se posso fare una chiosa, quando si cancella il debito pubblico che un Paese ha nei nostri confronti, non necessariamente gli vengono dati dei soldi, ma vengono esclusivamente cancellati dei crediti: i 2,4 miliardi, ricordati poco fa dal senatore Pedica, rappresentano proprio questo.

Il voto è favorevole perché negli ultimi sei anni tutti i Governi italiani che si sono succeduti (quello di centrodestra, poi di centrosinistra e oggi di nuovo del centrodestra), si sono impegnati in Iraq - magari con discontinuità rispetto a quanto si sono impegnati con altri Paesi - a favorire un recupero di possibilità di vita del diritto, di affermazione dei diritti delle donne, delle minoranze, delle minoranze religiose, in un contesto postbellico e di permanente occupazione, che non crea quelle condizioni particolarmente favorevoli perché tutto ciò possa avvenire senza alcun tipo di problema.

L'Italia ha anche investito ben 270 milioni di euro in sei anni e credo abbia dato dimostrazione di come sia possibile una politica estera di reale cooperazione allo sviluppo, che non è soltanto economico, ma anche civile ed umano.

Il voto è favorevole con la speranza che la cancellazione della task force Iraq, soppressa - ahinoi! - all'inizio del 2009, possa essere degnamente sostituita dagli impegni che la cooperazione italiana si è assunta nei confronti di Baghdad e che, grazie ai due ordini del giorno presentati su iniziativa del senatore Marcenaro, si mantenga ferma la barra per il rispetto dei diritti umani in quel Paese.

PRESIDENTE. Metto ai voti il disegno di legge, nel suo complesso.

È approvato.

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