3.11.2009

di quali risultati parla il direttore dell’UNODC Costa? Forse dei fallimenti globali della sua guerra alla droga?

Il sottosegretario dell’Onu per le droghe e il crimine Antonio Maria Costa oggi nel rispondere su Repubblica a una domanda di Daniele Mastrogiacomo sostiene di ‘aver sollevato li problema della liberalizzazione delle droghe’, ma che nessuno paese ha preso posizione perché ‘I risultati ottenuti finora non sono sufficienti’.

Peccato che non sia stata posta la domanda in merito all’insufficienza di quei risultati. È palese che 100, o 40, anni di proibizionismo abbiano strutturalmente contribuito all’aumento della produzione, del consumo e del commercio delle sostanze stupefacenti – lo documenta la stessa Onu – è altrettanto palese e documentato da decine di paese che tutte le volte che l’approccio in materia di repressione è cambiato, sia dal punto di vista socio-sanitario della cura dei tossicomani, sia dal punto di vista delle sanzioni penali e amministrative nei confronti dell’uso personale, si è registrato un forte contenimento dei danni che il divieto imposto alla coltura di piante e alla loro raffinazione hanno creato.

Costa è prossimo alla scadenza del proprio mandato, se vuole avviare una campagna per la riconferma la incentri sulla ricerca di una documentazione scientifica, verificabile con sistemi di peer review a livello globale, circa le attuali politiche in materia di droga. La sconfitta che paventa Costa è già realtà da almeno 30 anni.

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