La reazione degli europei, che hanno addirittra creato la posizione di un rappresentante speciale per la Birmania affidandola all'Onorevole Fassino, alle decine di condanne contro i dissidenti birmani deve essere tanto pronta quanto decisa: si blocchi qualsiasi tipo di contributo economico alla giunta sia bilateralmente che attraverso progetti o programmi della Commissione europea e si ponga la questione all'ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza.
E' inaccettabile che i paesi democratici continuino a rispondere con le armi della cautela diplomatica di fronte a sentenze emesse da tribunali militare che arrivano a condannare fino a 65 anni di prigione la dissidenza politica nonviolenta dei militanti per la democrazia birmana. Spero che l'Onorevole Fassino trovi il modo di coordinare una risposta di fermezza a nome e per conto dell'UE che si basi sull'intransigenza nei confronti di chi illegittimamente da oltre 20 anni governa in Birmania e sulla necessita' di avereun urgente dibattito in seno al Consiglio di Sicurezza su quel paese e di imporre un'udienza urgentissima a Yangoon.
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