Le dichiarazioni relative all'immediato cessate il fuoco in Darfur rese oggi del Presidente sudanese Al Bashir e l'avvio di un processo di disarmo delle milizie e di contenimento dell'esercito nelle zone interessate dalla guerra civile in Sudan sono il primo risultato delle indagini e della richiesta di arresto avanzata dal Procuratore Moreno Ocampo della Corte Penale Internazionale all'interno delle indagini sul conflitto che hanno già portato a tre incriminazioni ai più alti livelli della gerarchia sudanese.
Occorre quindi proseguire nell'accertamento delle responsabilità politiche del regime di Al Bashir in merito ai crimini commessi in Darfur perché solo così si potrà sperare in un genuino cambio di atteggiamento da parte di Kartoum; sarebbe infatti gravissimo se, dopo aver riferito il caso alla CPI, il Consiglio di Sicurezza dovesse considerare queste dichiarazioni di Al Bashir come segnali di una collaborazione del Presidente sudanese con la comunità internazionale e invocare l'articolo 16 dello Statuto di Roma della Corte arrivando a sospendere le indagini. Una eventuale pace duratura in Sudan può passare solo attraverso la ricerca delle responsabilità penali dei suoi leader non in compiacenze con presunti criminali di guerra.
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