PERDUCA (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.PERDUCA (PD). Signor Presidente, intervengo per il solito bollettino sulla fumata nera nell'elezione del Presidente della Commissione di vigilanza RAI. (Applausi ironici dal Gruppo PdL). PRESIDENTE. Senatori, vi prego.PERDUCA (PD). La ringrazio per l'assistenza, Presidente.
Prendiamo atto che, grazie alla segnalazione di ieri, la Commissione per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi è stata in effetti convocata alle ore 9 di questa mattina, ma, allo stesso tempo, prendiamo atto del fatto che non si sia insediato quell'organo di controllo.
Ricordo ai colleghi della maggioranza, e ormai anche ad un numero crescente di quelli della minoranza, che se il problema è quello di eleggere un Presidente (e per noi Radicali, che abbiamo occupato quella Commissione e l'Aula di Montecitorio, non lo è), vi invitiamo a presentarvi e ad eleggere chi volete, ne avete tutti i numeri. Visto però che il problema non è questo, ma tenere bloccato sia il consiglio d'amministrazione che il potere di controllo di quello che, con rispetto parlando, si deve ancora chiamare servizio pubblico, credo che la patente illegalità di questo Parlamento debba essere messa agli atti quotidianamente.
Ci sono ricorrenze nei prossimi giorni - la festività di Ognissanti e la commemorazione dei defunti - che sicuramente celebreranno molti di loro che non andranno a celebrare il proprio dovere istituzionale, per cui non mancheranno occasioni di denunciare ulteriori fumate nere.
Signor Presidente, la prego di consegnare al presidente Schifani e, tramite lui, anche al presidente Fini - attraverso i microfoni di Radio Radicale giungerà anche al Presidente della Repubblica - la domanda che era scritta sul nostro striscione e sulla mia cravatta quando sono stato portato fuori di peso dalla Camera dei deputati, cioè: «Fino a quando?».
PRESIDENTE. Per quanto riguarda le questioni poste dal senatore Perduca, la Presidenza del Senato e quella della Camera hanno valutato l'importanza della costituzione della Commissione di vigilanza e dell'elezione del suo Presidente e si sono impegnate, per quanto in loro potere e per il ruolo che rivestono, e continueranno a farlo richiamando l'attenzione e l'impegno dei Gruppi parlamentari a cui spetta, ovviamente, sbloccare la situazione.
Quanto alla richiesta che non vengono convocate riunioni della Commissione di vigilanza in concomitanza con quelle della Camera o del Senato, è intervenuta la nostra Segreteria generale e, almeno questo punto che è di nostra competenza, è stato rapidamente risolto.
BUTTI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.BUTTI (PdL). Signor Presidente, ringrazio ancora una volta il collega Perduca per la lezioncina con cui ha voluto intrattenere il Parlamento.
Sappiamo che il collega Perduca è un professionista dell'occupazione delle Aule parlamentari, ma sta diventando anche un professionista del percussionismo scrotale (Commenti del senatore Perduca), per dirla molto elegantemente. Al mattino, infatti, quando si specchia per sistemarsi il papillon, dovrebbe anche convincersi che il problema per cui non si procede all'elezione del Presidente della Commissione di vigilanza RAI sta proprio in quella parte dell'emiciclo.
PERDUCA (PD). Bla, bla, bla!BUTTI (PdL). Quindi, quando lei, senatore Perduca, parteciperà alle riunioni del Partito Democratico e a quelle della minoranza, potrà concorrere alla risoluzione di questo problema. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).
PERDUCA (PD). Grazie per la tua, di lezione.
PRESIDENTE. Senatore Butti, ogni senatore può svolgere le valutazioni di merito che ritiene, mentre sulle espressioni che lei ha usato la richiamo al fatto che in quest'Aula ci sono espressioni che non devono e non possono essere usate, per il decoro del Senato. (Applausi dal Gruppo PD).
BUTTI (PdL). Ho usato termini del vocabolario italiano. Avrei potuto anche essere più scurrile.PRESIDENTE. La prego quindi di valutare le sue espressioni e di fare in modo che nell'Aula del Senato non vengano usate, per il decoro e il rispetto di tutti, anche del suo ruolo.
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