di Thomas Hirner, derStandard.at, 5. September
Il Capo redattore del Ballesterer FM Radio Reinhard Krennhuber era in viaggo con gli Ultras del Napoli verso Roma e da allo standard.at un'intervista raccontando di scene assurde.
Un'altra versione dei fatti. I media raccontano come atti di violenza all'inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l'immagine del calcio italiano.
Da fonti di agenzia di stampa si apprende che 1500 Ultras Napoletani assaltano un treno alla stazione di Napoli e costringono a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Treni Italia e avrebbero danneggiato e saccheggiato le carrozze. All'arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell'ordine ai Bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni sui 500.000 euro. Reinhard Krennhuber capo redattore della rivista calcistica "ballesterer" fm accompagnato insieme al collega Jakob Rosenberg ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e
prende posizione in un intervista al derStandard.at sui fatti accaduti.
"Ballesterer fm" prenderà posizione in un articolo che uscira il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano e specialmente rapportando i fatti della partita roma - napoli.
derStandard.at: Lei e stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli ci racconta cosa in realtà è successo?
Krennhuber: Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di treni italia non ne abbiamo preso atto. Il treno avrebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del Napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. Al'arrivo a Roma la partita era gia' iniziata siamo entrati all'Olimpico al 52esimo minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras avesse sia pagato il biglietto del treno più il biglietto di entrata al olimpico per 28 euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente e poi qualcuno mi dica cosa ci sia da saccheggiare in un treno. Il tutto si sottrae alla mia immaginazione come la notizia che gli ultras abbiano usato gas lacrimogeni alla stazione di Termini.
derStandard.at: Ce stata una situazione in cui avete avuto paura che potesse succedere
qualcosa?
Krennhuber: Da parte degli Ultras Napoletani non abbiamo mai avuto paura non hanno attaccato le forze dell'ordine sia alla stazione che allo stadio anche perchè sapevano cosa c'era in gioco. L'unico momento di tensione fu quando dopo la partita sono entrate le forze dell'ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non e mai stata mantenuta!
derStandard.at: Il ministero degli interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il napoli sanzionando anche la società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa?
Krennhuber: No, trovo il fatto che si voglia proibire le trasferte e si faccia giocare a porte chiuse un provvedimento molto esagerato. La maggior parte dei Tifosi Napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembra totalmente assurdo, un'invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diverse maltrattamenti siano state studiate di proposito come per avere una reazione da parte dei fans per poi col pretesto della reazione emanare i provvedimenti che adesso vogliono far passare.
derStandard.at: Il capo della polizia Antonio Manganelli fa notare e parla di risultati positivi ottenuti dallo stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte del ispettore Raciti a Catania nel 2007 ci siano meno incidenti e scontri. E poi di come la sicurezza negli stadi sia stata migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini a frequentare di più o di nuovo lo stadio. Sono fatti reali o solo belle parole?
Krennhuber: Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente effettuati ma si tratta solamente di qualche cancello e qualche tornello in più all'entrate. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolate condizioni di prima, non è cambiato niente all'interno. A parte questo lo stato italiano usa solamente la via della repressione non hanno alcuna intenzione di spendere soldi o lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la che la deposizione di Manganelli molto cinica pensando che nel novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandri da un colpo di pistola esploso da un agente della poliza. Poi non riesco a veder dopo ci sia un incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A Roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano a cui vengono esposti i fans.
derStandard.at: Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato?
Krennhuber: In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall'Italia.
C'è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto si fanno dare i servizi già pronti dall ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. Rai uno è l'unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune e non solo politici e vari esponenti delle autorità su fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend.
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