per far cessare il fuoco occorre andare a Tiblisi e assumersi precise responsabilità politiche
L’equilibrio dell’Unione europea non può essere caratterizzato da un’equidistanza tra Georgia e Russia. Va ricordato che l’armata russa, dopo aver mantenuto basi “sovietiche” in Georgia fino a pochi mesi fa, da due giorni ha invaso il territorio georgiano per terra, per aria e per mare. Occorre quindi sbilanciarsi verso la ricerca di un cessate il fuoco praticando la politica e non invocandola.
La straordinaria convocazione di un CAGRE al di fuori dei confini dell’Unione europea rappresenterebbe un’assunzione di responsabilità degna della gravità della situazione che garantirebbe l’immediato cessate il fuoco e concentrerebbe la necessaria attenzione politica transnazionale tanto sulla Georgia quanto sul Caucaso. Infatti, quel che oggi accade in Ossezia del sud, domani potrebbe ampliarsi non solo alla Abkhazia, ma anche a tutte le repubbliche russe, come la Cecenia, il Dagestan e l’Inguscezia, dove da oltre un decennio continuano conflitti a bassa intensità potenzialmente altrettanto esplosivi.
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