Dal Corriere della Sera di Domenica 29 giugno
Venti di guerra mediorientali
Quanto riproposto da Marco Pannella in questi giorni relativamente alla guerra in Iraq non vuole
essere un contributo alla vasta letteratura che imputa al presidente Bush l`aver mentito sulla
presenza di armi di distruzione di massa sul territorio iracheno o sulla presunta alleanza tra
Saddam Hussein e Osama bin Laden, ma vuole recuperare quanto, dal settembre 2002 all`attacco dei marzo 2003, si stava delineando come una concreta possibile alternativa all`intervento armato. Pannella fa emergere, con ampia documentazione, la realtà politica di quel giorni per denunciare il boicottaggio dell`Amministrazione Bush che preferì lanciare l`attacco finale a Saddam piuttosto che sbarazzarsene senza sparare un colpo. Quel nefasto boicottaggio fu reso possibile dal silenziamento attuato dal complesso mass-mediatico mondiale, che per mesi forni (creò?) un palcoscenico globale senza precedenti a beneficio dei pacifisti intenti a perseguire lo status quo. Relàtivamente all`Iraq la, differenza tra il pacifismo antibuscìsta e la nonviolenza gandhiana radicale è sostanziale: alla denuncia delle bugie i Radicali contrappongono la ricerca della verità, il satyagraha. «Iraq Libero!» è solo la punta dell`iceberg di una verità fatta di proposte politiche alternative che non possono essere praticate perché sistematicamente negate.
La forza della verità è l`unico strumento che la nonviolenza ha a disposizione per individuare
responsabilità politiche precise e per offrire alternative di pace drammaticamente e urgentemente necessarie in questi giorni di venti di guerra mediorientali. Recuperare la verità di qualche anno fa potrebbe contribuire ad evitare altri boicottaggi che renderebbero impraticabile la promozione della libertà e della democrazia tanto in Italia quanto altrove.
Marco Perduca, Senatore Radicale nel Pd
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