7.03.2008

Sul Trattato di Lisbona

Legislatura 16º - 3ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 6 del 25/06/2008

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Il senatore PERDUCA (PD) ad integrazione delle considerazioni svolte nella seduta di ieri relativamente alla proposta di celebrare un referendum in cui siano coinvolti tutti e contemporaneamente i cittadini degli Stati membri ritiene che, nonostante le inevitabili difficoltà, una tale consultazione potrebbe valorizzare i profili della cittadinanza europea che costituisce un principio cardine dell'intera Unione europea.

Ricorda di essere sempre stato un convinto federalista e, proprio per questo rileva la necessità, come emerso anche nel corso del dibattito sulle comunicazioni rese dal Ministro Frattini, di recuperare l'idea di Europa, attraverso la realizzazione di progetti che pongano al loro centro i cittadini europei.

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Il senatore PERDUCA (PD) interviene brevemente per ricordare i principi che ispirarono gli autori del Manifesto di Ventotene e sottolinea la necessità che l'Unione europea svolga un ruolo di maggior protagonista sulla scena internazionale, recuperando i principi dell’europeismo federalista. In relazione ai profili economici osserva che pur essendo presente un forte protezionismo in alcuni settori, come quello agricolo, vi sono altri ambiti, come quello della legislazione antitrust in cui l'Europa risulta particolarmente all'avanguardia rispetto ad altre aree del mondo.

Legislatura 16º - 3ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 5 del 24/06/2008

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Il senatore PERDUCA (PD) ritiene che, come prospettato dal ministro Frattini in occasione della recente audizione in vista dell’ultimo Consiglio europeo, sia opportuno avviare un dibattito parlamentare sulle reali ragioni sottese alla bocciatura del Trattato di Lisbona da parte dei cittadini irlandesi e sottolinea l'importanza di conoscere le prospettive e l'idea di Europa che il Governo italiano intende proporre a seguito della mancata ratifica irlandese. Auspica un approfondimento delle questioni che hanno portato, negli ultimi anni, ad una contrapposizione tra le scelte dei popoli degli Stati membri e quelle dei parlamenti nazionali. Si sofferma quindi sull'importanza della Carta dei diritti di Nizza, rilevando tuttavia che essa non sia stata incorporata nel testo del Trattato. Giudica invece di particolare interesse la prospettiva di un'assemblea costituente europea che elabori un progetto di riforma sul quale possano esprimersi, con un unico e contestuale referendum, i cittadini dell’intera Unione, e ciò per impedire che una piccola minoranza possa bloccare il processo di integrazione. Rileva infine con preoccupazione che un'eventuale pausa di riflessione possa creare dei problemi in merito alle prospettive di allargamento segnatamente verso i Balcani occidentali ed auspica che l'Europa possa svolgere un ruolo di protagonista sulla scena internazionale.

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