5.27.2008

Libano: è iscritto a parlare il senatore Perduca

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, colleghi, signor Ministro, nella sua informativa si sono scorti un clima ed un tono che sono propri di queste sale e del contesto politico italiano; cioè, si racconta quel che succede quasi fossimo fatti dalle cose, senza mai analizzare come si arriva a costruire queste cose.

Ci ha descritto quello che è successo e ci ha ricordato che sono state ammazzate 72 persone soltanto nel mese di maggio e almeno una mezza dozzina di parlamentari della maggioranza, che ci sono quasi mille feriti soltanto negli ultimi mesi, ma non ci sono stati dati un giudizio o un'analisi politica da parte sua e da parte del Governo Berlusconi sul modo in cui si è arrivati a dare alla Lega Araba (la lega di Stati non democratici) il potere di arrivare a un compromesso. Dico questo perché - é stato ricordato poco fa - la parte conclusiva dell'intervento del presidente Berlusconi alla Camera, quando ha chiesto la fiducia, si è incentrata tutta sulla necessità di garantire la sicurezza a Israele. Una delle prime dichiarazioni che il presidente Sleiman ha fatto é stata quella di dire che le nostre armi adesso saranno chiaramente rivolte verso l'esterno e non verso l'interno, come lei ci ha ricordato. L'esterno qual è? Non la Siria, con cui continuano ad esserci problemi, ma Israele.

La prospettiva per cui 11 Ministri su 30 saranno del blocco che fa riferimento ad Hezbollah - che sicuramente è un partito politico, ma che ha anche delle fazioni militari armate che sono state la causa della guerra del 2006 - non credo vada necessariamente nella direzione auspicata dal presidente Berlusconi di difesa dello Stato d'Israele.

Ancora più preoccupante in quel che lei ci ha detto oggi è che due sono, secondo lei, gli elementi che trova ulteriormente positivi rispetto all'Accordo di Doha: la stabilità da una parte e la sovranità dall'altra. Ecco, non credo che nel 2008 la sovranità assoluta di uno Stato Nazione possa, in qualche modo, concorrere non soltanto a trovare la pace - che non è mai apparsa nel suo discorso -, ma neanche la stabilità.

Quindi, c'è bisogno di recuperare un'iniziativa politica ben precisa e non soltanto diplomatica e militare, per quanto anche queste siano assolutamente necessarie.

L'Europa, il gruppo degli «Amici del Libano» deve essere composto dagli Stati membri dell'Unione europea per ampliare anche a quella parte del Mediterraneo l'idea di una patria fondata sul diritto internazionale e, soprattutto, sulla ricerca di una giustizia senza la quale non potrà esserci una pace duratura. (Applausi dal Gruppo PD).

6 comments:

Anonymous said...

Ci potevi anche scrivere: "applausi di mia madre e mio padre".

perdukistan said...

salutameli, anche la sorella ;)

Anonymous said...

la sorella casomai è la tua...
se vuoi la saluto lo stesso.

perdukistan said...

la tua ch'è cchiù bell ;)

Unknown said...

Clap clap anche da me.

Anonymous said...

e perché la zia Pina era fuori, altrimenti erano già in tre a batterti le mani...