10.02.2007

A Camillo gli rubano le bufale irachene

A seguito della pubblicazione dei diari dell'ex Premier spagnolo Aznar, Marco Pannella è tornato a denunciare le scelte dei leader della "Coalition of the Willing" che fecero del loro meglio per arrivare all'intervento armato in Iraq scansando qualsiasi tipo di altra soluzione che avrebbe potuto evitare il conflitto e, magari, liberare in modo consolidato quel paese da pratiche violente e autoritarie.

Il ventriloquo di Daniele Capezzone, almeno per questioni di politica internazionale, Christian Rocca, dal suo ridisegnato blog afferma che Pannella trasse la sua idea, sintetizzata con lo slogan "Iraq Libero!" da un titolo dell'International Herald Tribune che citava una parte di un discorso di Bush in cui il Presidente USA intimava a Saddam di lasciare il paese oppure di "face the consequences" della sua tirannide armata da armi di distruzione di massa.

L'ineffabile Rocca però deve aver fatto un po' di confusione con le la date; infatti il titolo dell'International Herald Tribune da lui citato è del marzo 2003, il lancio di "Iraq Libero!" di Pannella è del gennaio dello stesso anno.

Infine veniamo alla cena citata da Rocca nel suo posto. Essa avvenne all'Hotel Beckman a Manhattan, era il febbraio del 2004, erano presenti, oltre a Rocca, anche Maurizio Molinari della Stampa e Matteo Mecacci e il sottoscritto; francamente non mi ricordo quella parte dello scambio ma magari gli altri commensali potrebbero essere utilmente coinvolti nella disputa. Mi ricordo invece tante altre cose, ma d'altra parte il povero Pannella stava parlando con due dei "megafoni" italiani dei neocojons e, al quel tempo Capezzone faceva rimbalzare tutte quegli scioc radicali all'interno di Radicali italiani... devo dire che in pochi trovarono il tempo (o le forze) di legarsi al pennone della nave. Ma questo è un problema che non esiste più, diciamo.

12 comments:

Anonymous said...

Caro suggeritore di politica estera di Ugo Intini, non ho mai cenato insieme a te e Molinari e Pannella e Matteo Mecacci. Hai le traveggole. A quella cena, come ti potrà raccontare Mecacci, eravamo soltanto io e Pannella. La cosa dell'Herald Tribune me la disse Pannella, quindi semmai è un'inesattezza sua. Come ho scritto: io ricordo molto bene un titolo di Repubblica. Questo, del gennaio 2003, prima della bufala che vi raccontate voi e Furio Colombo.
http://www.repubblica.it/online/esteri/iraqdiciannove/incontro/incontro.html
Christian Rocca

perdukistan said...

c'ero c'ero magari non rimasi a cena. iraq libero è del 10 gennaio...

perdukistan said...

anche se lanciato dopo per una sere di motivi... ma ti dirò di più, in quei giorni era a new york un monako buddista giapponese che conoscevo dai tempi della mia partecipazione alla commissione diritti umani di ginevra, che mi disse che, sia loro che l'arcivescovo di canterbury stavano lavorando per l'opzione esilio e che esistevano contatti per un'ospitalità, magari temporanea, in russia o in india perché i paesi arabi non sarebbero stati ritenuti "credibili" dal dittatore iracheno anche perché in diversi glil'avevano giurata a saddam. abbandoniamo quindi la bufala che l'idea sia derivata da un discorso di bush.

Anonymous said...

Succhia il cazzo turco e non rompere i coglioni.

perdukistan said...

amen, anche se in quanto a succhiacazzi era meglio i greci ;)

Anonymous said...

Non fare il furbo, la bufala è un'altra: la bufala è che Pannella si sia inventato Iraq libero e che l'ipotesi a quel punto non fosse stata già percorsa. L'ipotesi era in campo da ben prima, come ti ha detto il tuo cugino monaco buddista. Circolava da tempo ed era stata addirittura presa in considerazione dalla Casa Bianca, da Bush e da Rumsfeld, già prima di Pannella. Il punto era che Saddam non ne voleva sapere, particolare che manca nel racconto fantasioso che se ne fa a radi radicale. E non ne ha voluto sapere prima ancora che Pannella e madame Verdurin si svegliassero, dopo averne letto su Herald Tribune e su Repubblica.
Sulla cena: non c'eri tu, non c'era Mecacci e non c'era Molinari

Anonymous said...

Figuratevi se gli americani non hanno offerto a Saddam di andarsene in esilio.

Saddam non poteva accettare l'offerta e non solo perchè contava su chirac.... il discorso sarebbe molto lungo.

Resta il fatto che per proporre a saddam un uscita onorevole gli americani non avevano certo bisogno dei consigli di Pannella o di altri inventori dell'acqua calda.

alonso

perdukistan said...

christian il amico monaco ne faceva una questione di carità umana, pannella è l'unico che ne avesse fatto un obiettivo di lotta politica, l'unico

Anonymous said...

Caro Perduca ti ho già commentato sull'altro tuo post, oggi sulla prima di Tocqueville. Ho capito: la Città dei Liberi ti usa come una macchina Tecnogym per farci esercitare. Ma che ti ha fatto Pannella perché tu gli neghi l'unica vero Oscar alla carriera che unanimamente tutti gli tributiamo, il velo pietoso sui suoi starnazzamenti? Eppure sembravi suo figlio devoto! L'unico "politico" italiano che sia riuscito a pretendere pubblicamente il Ministero degli Esteri, non sarà nemmeno senatore a vita, una liquidazione concessa persino a Pininfarina. Ammetti che tu sei capace di ascoltare fino all'ultimo minuto le sue spudoratissime farneticazioni della domenica sera. Torneremo in sella e gli toglieremo Radio radicale che con GR Parlamento ormai da anni non ha più uno straccio di scusa per essere finanziata dal contribuente, e finalmente andrete a dormire sotto i ponti, dove con il padrone ancora preso dai suoi sproloqui su nuovi grandi "obbiettivi politici", come tu li chiami, il buon Bordin pur non perdendo una parola dovrà darsi da fare per scaldare la brodaglia di rape sullo pneumatico in fiamme, con i guanti di lana sfondati sulle dita. Tommaso

perdukistan said...

caro tommy, posso chiamarti così? se questi devono essere i risultati delle esercitazioni dei frequentatori della città dei liberi mi sa che non ci passeggio più. servo solo a far uscire il livore degli ex. siccome secondo me TV alla fin fine aggrega anche idee contrastanti nutro la speranza che qualche crepuccia si possa creare nelle granitiche convinzione di alcuni suoi distratti abitanti. spero comunque che codesto destriero che ti terrà in groppa un domani sia un bello stallone robusto perché hai sei un omone con due palle cosi!!! bravo, ciao ex

Anonymous said...

Caro Perduca, è vero, TV non deve diventare lo sfogatoio degli ex livorosi, ed è vero che anche Camillo è un EX, sia pure di quelli di fascia alta non come me. Se un mestiere ce l'hai e non fai solo il radicale sono felice: ti sarà risparmiata tutta quell'umidità. Io però non avrei rattristato i cittadini di TV con un post sulla Grande Vittoria morale postuma del Genio Transnazionale transpartito transebasta sull'esilio di Saddam. Questo è più grave del livore incontrolato. Dai 18 ai 24 anni sono stato anche nel PCI, ma non sono livoroso più di tanto coi compagni che mi hanno fregato allora, semplicemente perché non ho davanti agli occhi o nelle orecchie tutti i giorni nessun oggi ottantenne degli apostoli di quegli anni. Comunque mi confermi che vuoi fare lo sparring partner e a dormire non ci vuoi andare: bene, resta in palestra, che noi dalle grosse palle lavoriamo molto e ti veniamo a trovare a turno, senza orario.

perdukistan said...

pure ex comunista?!?!?! ma allora è un vizio! comunque siete sempre i benvenuti.

lo sapevi che prima di arrivare a livigno in auto si passa per un paesino che si chiame "tre palle"? e sai come si chiamano gli abitanti?