Oggi, avendo comprato il Foglio per questo motivo, c'ho trovato due lettere che m'han fatto pensare, anzi una agire e l'altra "sperare". La prima è quella di Maurizio Lupi, deputato di Forza Italia e Khaled Fouad Allam, deputato della Margherita che annunciano la loro partecipazione alla manifestazione di stasera per la libertà religiosa, alla quale andrò, la seconda invece è del Ministro della Famiglia Rosi Bindi. Eccovela, meditate teocon e teodem, meditate...
Al direttore - Non mi stupisce che il Foglio continui a pensare che la chiesa e la Cei siano la stessa cosa. A Bose abbiamo discusso molto del rapporto tra magistero della chiesa e responsabilità dei laici, convinti che la laicità è il cuore della differenza cristiana e che vada affermata e praticata come un bene per la chiesa e la politica. A maggior ragione, non sarebbe serio immaginare di dar vita ad una nuova corrente cattolica nel futuro Partito democratico. Non l’ho mai fatto nel passato e non intendo farlo adesso, quando il rischio del collateralismo è quello di accettare la riduzione della fede a religione civile. Al contrario, nel seminario di Bose ci siamo detti che il nostro compito non è quello di una difesa identitaria di valori non negoziabili, bensì quello di mescolarci con i compagni di viaggio di una sinistra che ha più che mai bisogno di laicità. Laicità per superare il dogmatismo laicista, che facilmente scambia l’indifferenza etica e culturale come tolleranza, e affermare nella tensione continua tra profezia e mondo a cui costringe la radicalità del messaggio evangelico, la condivisione di un cammino, mite e paziente, di ricerca della verità sull’uomo che nessuno possiede ma che solo nell’incontro e nell’apertura con gli altri possiamo provare a capire.
Rosy Bindi ministro della Famiglia
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