Ciao Perdukistan. Il Guru è spesso confuso nell'esposizione, così, magari riesci tu a spiegarmi 'sta cosa. Da molto tempo sento messa su una polemica -a mio avviso artificiosa- contro gli abolizionisti inconcludenti, vs. i concreti a fattivi sostenitori della moratoria. La moratoria permette la crescita delle coscienze ed il radicarsi dell'opposizione alla pena di morte nella società civile. L'abolizione è un atteggiamento estremista e perdente. Oltretutto un dittatore potrebbe revocare l'abolizione e ripristinare la pena di morte.
Ora, è evidente che:
(1) un dittatore potrebbe benissimo revocare pure la moratoria. Gli USA avvano la moratoria negli anni '70 e l'hanno revocata, senza essere una dittatura, figuriamoci il dittatore.
(2) chi sostiene la moratoria lo fa in vista dell'abolizione definitiva; e chi chiede l'abolizione non si oppone alla moratoria, anzi la considera un fondamentale primo passo. Sembra tanto che la polemica esista solo nella testa di chi la fa.
Quindi:
(3) mi sembra plausibile che tutta questa storia sia solo un modo discutibile per cercare di far parlare di sé sminuendo chi è vicino, tipico dell'inguaribile dirigenza.
Ma forse la spiegazione è altra da quella mia per la quale qui si fa solo del nominalismo in cerca di visibilità. Appunto, forse puoi spiegarmi dove sbaglio.
il problema non e' nominalistico e mi pare tu lo abbia ben colto, salvo il caso di scuola, a oggi mai verificatosi, del dittatore (negli USA hanno re introdotto la pena di morte, tipo nello stato di new york, senza pero' applicarla, proprio perche' il clima generale che si e' creato, tanto quanto il sistema di ammininstrazione delle giustizia che funge un po' meglio, non la rendono "necessaria"). il dibattito, oggi, non mi pare che sia pero' questo, bensi' arrivare a proclamarla al palazzo di vetro nei prossimi giorni
scusami ci deve essere un problema ho postato due risposte che non sono comparse. Forse blogger ha avuto un malfunzionamento.
Non capisco cosa intendi sugli USA che hanno reintrodotto la pena di morte senza applicarla.
Quanto al far votare e passare la moratoria, appunto bisogna, rendendosi conto che si può essere sconfitti. E se lo si è, non bisogna dire "sì però è colpa degli abolizionisti", perché per i motivi di cui sopra quella non è una spiegazione. A meno che non si voglia affermare che i perfidi abolizionisti tramano nell'ombra per far permanere la pena di morte.
Quanto alla Cina, che è una dittatura, della moratoria pensa esattamente quel che pensa dell'abolizione: "tutti i ministri del commercio sanno chi è che comanda, quindi facciamo quello che ci pare". E dopo le olimpiadi ricominceranno ad uccidere come prima, e faranno anchew un po' di extra per sbrigare il lavoro che era rimasto indietro.
Se i voti ci sono, è la mancanza di volontà di chi esercità realmente il potere, ad essere il problema. Come dicevo, non è una presunta migliore (o peggiore) differente strategia di moratoria piuttosto che di abolizione.
8 comments:
E' puro marketing. Finite le Olimpiadi, ricominciano ad ammazzare come e più di prima.
intanto ne muoiono di meno, poi entra in circolo la moratoria et voila'
Ciao Perdukistan. Il Guru è spesso confuso nell'esposizione, così, magari riesci tu a spiegarmi 'sta cosa. Da molto tempo sento messa su una polemica -a mio avviso artificiosa- contro gli abolizionisti inconcludenti, vs. i concreti a fattivi sostenitori della moratoria. La moratoria permette la crescita delle coscienze ed il radicarsi dell'opposizione alla pena di morte nella società civile. L'abolizione è un atteggiamento estremista e perdente. Oltretutto un dittatore potrebbe revocare l'abolizione e ripristinare la pena di morte.
Ora, è evidente che:
(1) un dittatore potrebbe benissimo revocare pure la moratoria. Gli USA avvano la moratoria negli anni '70 e l'hanno revocata, senza essere una dittatura, figuriamoci il dittatore.
(2) chi sostiene la moratoria lo fa in vista dell'abolizione definitiva; e chi chiede l'abolizione non si oppone alla moratoria, anzi la considera un fondamentale primo passo. Sembra tanto che la polemica esista solo nella testa di chi la fa.
Quindi:
(3) mi sembra plausibile che tutta questa storia sia solo un modo discutibile per cercare di far parlare di sé sminuendo chi è vicino, tipico dell'inguaribile dirigenza.
Ma forse la spiegazione è altra da quella mia per la quale qui si fa solo del nominalismo in cerca di visibilità. Appunto, forse puoi spiegarmi dove sbaglio.
il problema non e' nominalistico e mi pare tu lo abbia ben colto, salvo il caso di scuola, a oggi mai verificatosi, del dittatore (negli USA hanno re introdotto la pena di morte, tipo nello stato di new york, senza pero' applicarla, proprio perche' il clima generale che si e' creato, tanto quanto il sistema di ammininstrazione delle giustizia che funge un po' meglio, non la rendono "necessaria"). il dibattito, oggi, non mi pare che sia pero' questo, bensi' arrivare a proclamarla al palazzo di vetro nei prossimi giorni
scusami ci deve essere un problema ho postato due risposte che non sono comparse. Forse blogger ha avuto un malfunzionamento.
Non capisco cosa intendi sugli USA che hanno reintrodotto la pena di morte senza applicarla.
Quanto al far votare e passare la moratoria, appunto bisogna, rendendosi conto che si può essere sconfitti. E se lo si è, non bisogna dire "sì però è colpa degli abolizionisti", perché per i motivi di cui sopra quella non è una spiegazione. A meno che non si voglia affermare che i perfidi abolizionisti tramano nell'ombra per far permanere la pena di morte.
Quanto alla Cina, che è una dittatura, della moratoria pensa esattamente quel che pensa dell'abolizione: "tutti i ministri del commercio sanno chi è che comanda, quindi facciamo quello che ci pare". E dopo le olimpiadi ricominceranno ad uccidere come prima, e faranno anchew un po' di extra per sbrigare il lavoro che era rimasto indietro.
giuseppi', i voti ci sono, manca la volonta' di farli esprimere il resto sono chiacchiere da salotto
Se i voti ci sono, è la mancanza di volontà di chi esercità realmente il potere, ad essere il problema. Come dicevo, non è una presunta migliore (o peggiore) differente strategia di moratoria piuttosto che di abolizione.
le due cose, fino a un certo punto, si sono autoalimentate
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