Certo i titoli vegono fatti all'ultimo momento e spesso per rovinare il pezzo, ma a leggere l'intervista a Capezzone apparsa oggi su Libero, lo sMarcarsi del giovane Presidente della Commissione Attivita' Produttive della Camera dai radicali pare essere in via di maturazione, per cosi' dire.
Apprezzate fin nei particolari l'intervista di Tommaso Montesano e poi sappiatemi dire se Capezzone non risulta autobiografico nel descrivere gli altri (specie laddove parla di "annunciazio' annunciazio'"). Che si tratti dell'effetto della parishiltonizzazione della politica italiana secondo cui anche la galera va bene pur di far chiacchierare?
Indipendentemente dagli aspetti collaterali oggi Luigi Castaldi, che da tempo ha mollato Pannella & co., in queste ore ci spiega il metodo e il merito del minimo denominatore dell'organo - o forse uno degli organi - del N(i)etWork de noantri. Ecco la chiusa dell'editorale di Castaldi su LibMagazine.
[...] In qualche modo ci hanno già investito, con l’aver affidato a Daniele Capezzone la direzione politica di questa rivista on line. Il percorso politico di Daniele Capezzone ci è sembrato sostanzialmente coerente con quella laicità che ponevamo come minimo comune multiplo del nostro essere liberali, almeno sotto quel Lib- della testata. Impossibile definire Daniele Capezzone di destra, di sinistra o di centro – io mi son detto: “Perfetto, ecco quel liberale che può far diventare LibMagazine, da una rivista on line, un luogo di riflessione, ma anche di elaborazione; di critica, ma anche di costruzione e di iniziativa”.Certo, avere la grana di qualche oscura lobby alle spalle sarebbe il massimo, saremmo forti come il New York Times, e tutto sarebbe più facile. Non è così, per il momento, e pazienza. Continueremo – come abbiamo già fatto per questi primi numeri – ad analizzare politica e attualità, economia e cultura con lo strumento di quella laicità che renderà difficile definire di sinistra, di destra o di centro il metodo analitico.
Facile a dire il perché: è il metodo liberale, è il metodo laico che rifiuta la lente del chierico, foss’anche del chierico d’una chiesa diversa da quella di Roma. Dell’utopia comunista, diluita in questa o in quella socialdemocrazia riformista. O dello stato organico, dal più stantio dei monologhi di Menenio Aprippa, al più populista dei corporativismi. E sia chiara una cosa, simpatetica agli attacchi subiti da Daniele Capezzone in casa radicale da qualche tempo in qua, ma tanto e già nostra da farcelo scegliere come direttore politico, e proprio in relazione a quegli attacchi: noi di LibMagazine non siamo settari e odiamo il settarismo. Come dire, intendiamo allargarci, cercheremo di non esaurirci nella testimonianza.
10 comments:
Senti, per capire, ci racconti chi sono Castaldi e Pezzuto e perchè se ne sono andati ?
Grazie
urka addirittura raccontare perche' se ne sono andati?!?!?
Dunque Castaldi è quello che ha succhiato il cazzo a Togliatti, poi ad Almirante, poi a Berlusconi (e Ferrara), poi a Pannella e ora lo succhia a Capezzone. Pezzuto era quello che faceva i filli diretti a Radio Radical e (giustamente) insultava gli ascoltatori.
Castaldi se n'è andato perché aspira a diventare Papa.
Pezzuto se n'è andato perché non ha accettato di dare il culo a Pannella.
Esprit de finesse.......
Jeremy Bentham
..... Mi riferisco all'intervento dell'Anonimo di una mezz'oretta orsono......
Jeremy Bentham
caspiterina che lessico! cosa mi resta da aggiungere. bè si, pezzuto è stato pure coordinatore del movimento dei club pannella. direi che tra i due mi pare il più capezzonide, anche se incazzoso. chissà che ...
Perduca, l'avevo scritto sul Forum molti anni orsono che Ehia Ehia Cabezon avrebbe fatto la fine di Pezzuto.....
brevo jeremy, lo recuperi il post?
Perduca, e chi se lo ricorda? Ho fatto oltre 7.500 interventi sul Forum, e non ho materialmente il tempo di riguardarmeli tutti...... (per l'inciso, sono Andrea Ridolfi)
cerca cerca andrea. ciao
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