3.24.2007

Generazione di fenomeni qurantenni

E' di ieri, ma come tutto quello che esce dalla sua "lettera 22" è per sempre, questa dichiarazione di Pannella a proposito di tante cose, tra le quali, anche il voto del 27 prossimo sul rifinanziamento delle missioni italiane all'estero, che fa presente a quella generazione di fenomeni mediatici del nulla espresso con toni da statisti che ormai caratterizza questi splendidi quarantenni. Gallina vecchia - clandestina - continua a far buon brodo, e nutre anche quando lui si priva di alimenti, per i poveritti della città...

PANNELLA AGLI IMPAZIENTI: "158 VOTI IL 27 MARZO O DIMISSIONI?"

Roma, 23 marzo 2007

• Dichiarazione di Marco Pannella

"Comprendiamo bene che vi siano illustri Impazienti, impazienti di assicurarsi - ma da subito - la formale apertura d'un processo formativo di un nuovo governo; potenzialmente migliore, di certo, comunque espressione di una maggioranza più ricca nella quale e dalla quale tornare proficuamente ad operare, esporsi, sacrificarsi, come di già accaduto nel formarsi della Maggioranza attuale.

Ma ci chiediamo: a questo fine è proprio indispensabile assumersi di già, anzi tempo, toni, funzioni, oneri Presidenziali, Quirinalisti, a ritmo chaplinesco di " tempi moderni" editando "ineludibili doveri politici", tali ancorché privi di "obbligo" istituzionale, giuridico?

Per ora, non dispiaccia troppo ricordarlo all'uno o all'altro Impaziente, v'è ancora (ed egregiamente) altri ad assolvere la responsabilità di Presidente della Repubblica malgrado non corrisponda appieno a quel Patto Generazionale che lo vedrebbe tutt'al più' con funzioni di Vice, di Consigliere e di Vecchio Saggio.

Fuor di sorriso, dinanzi a tale impazienza, mi sia consentito dalla clandestinità radicale di sommessamente mormorare che, a mio avviso, le maggioranze parlamentari si computano dopodiché hanno o non hanno efficacia istituzionale e politica. Per consuetudini, regolamenti, leggi e Costituzione del nostro Paese.

Il 27 marzo, quindi, il Governo non avrebbe nessun "ineludibile" dovere di dimettersi se non dovesse riportare i "suoi 158 voti" o - magari i suoi 138 voti - all'interno della maggioranza del Senato nell'ambito della maggioranza riportata e computata. Lo so, manco gravemente all'ingiunzione: "nessuno pensi di poter… " eludere in tal modo l'"ineludibile"; anche se il più illustre degli illustri Impazienti ci ricorda che (come risulterà certamente dalle ricerche degli storici di questo periodo della storia italiana): "mi permisi di mettere TUTTI…in guardia". Tutti, sembrerebbe anche "il Quirinale".

Ciò detto, un secondo incarico, proprio a Romano Prodi, io glielo darei volentieri. Prima o poi, sostituire parte della cd "sinistra radicale", (quella della vecchia politica del "tanto peggio tanto meglio", "del doppio binario", che continuamente ribadiscono di essere davvero "comunisti"), sostituirei, dunque, siffatti amici con altri : liberali, cattolico-liberali, laici, liberal-socialisti e social-democratici, repubblicani, italiani ed europei, che non mancano. Ma, per il momento, in-quieta non movere; finché possibile."

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