Sul Riformista di oggi:
"Caro direttore, par di capire che nel dibattito tra i ministri Ferrero, Turco e Mastella sulla riforma della legge Fini-Giovanardi sia scomparsa anche la minima preoccupazione relativa alla proibizione come strumento di governo del fenomeno tossicomanie. Brutto inizio. Quarant’anni di proibizionismo dovrebbero essere attentamente studiati nei loro effetti di “incitamento al consumo” tanto quanto nell’intrinseca criminogenicità. Allo stesso tempo non si nota attenzione a studi che possano dimostrare una volta per tutte come il problema delle sostanze psicotrope non siano le stesse, bensì le quantità di assunzione a renderle potenzialmente pericolose - una serie di audizioni dei massimi esperti nazionali e non potrebbe tornar utile a sgombrare il campo da incorrettezze e mistificazioni scientifiche a riguardo. Ultimo, ma non per questo meno importante, andrebbe finalmente consentito tanto la produzione in proprio quanto il commercio regolamentato al pubblico in coffee shop dei derivati della canapa indiana proprio come da trent’anni avviene nei Paesi Bassi. Colà non solo non si son mai verificati scenari da “girone dantesco” in termini di ordine pubblico, ma col passare degli anni si è addirittura creato un incentivo al turismo giovanile. In tempi di tagli e aumenti di tasse ne andrebbe tenuto di conto."
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