Sul Foglio di oggi un articolo a firma Christian Rocca dal titolo "Il Dio dell'America è sempre più bipartisan"che, in puro stile rocchiano, butta là tante belle citazioni tratte da presentazioni di libri per diluire il carattere teocon dei Repubblicani e creare un'immagine teodem. Poco interessa star a sondare chi crede di più, men che meno resuscitare il povero Toqueville nella disputa Chiesa-Stato, forse più interessante sarebbe, ma purtroppo Rocca è sempre distratto da altro, vedere come si è arrivati a far sì che gli USA siano diventati un paese che, si dice, pare non poter far a meno della religione. Gratta gratta, si scoprirebbe che c'è sempre la roba di mezzo, e, specie nella patria del capitalismo consumista, di roba ce n'è tanta e non se ne può fare l'economia nel riassumere tendenze rosse o blù.
La poetica, che in alcuni settori della vita pubblica americana è anche diventata politica, della diminuizone della presenza dello Stato, ha fatto si che negli ultimi 20 anni, molti servizi sociali fossero lasciati alla gestione di gruppi privati. Poco male si dirà, forse, o meglio, nessun male fino a quando non si controlla quanto l'identità del fornitore di servizi "pubblici" influisce nell'erogazione degli stessi. Tra i vari "geni" che lavorano per l'Amministrazione Bush ce ne sono un paio attivi, sin dai tempi di Reagan, nella costruzione di un "consenso evangelico" che possa portare sostegno elettorale a chi si candida a portare avante un'agenda "compassionevole" nel pieno rispetto dell'esclusione dello Stato dalla vita e scelte dell'individuo (così recita la propaganza, of course). Questi signori, finanziando think tank, aiutando la pubblicazione di libri e sponsorizzando incontri e raduni in giro per gli States, son riusciti a creare in venti anni un bello zoccolo duro di ferventi credenti pronti a votare, sempre e comunque, a senso unico.
Tra le invenzioni di questi "geni" la mai abbastanza studiata - da questa parte dell'Atlantico - trovata delle cosiddette Faith Based Initiatives attraverso le quali son stati devoluti milioni di dollari per consentire, in un evidente paradosso, servizi pubblici forniti da privati con danaro di uno Stato che non se ne voleva/doveva/poteva interessare. Certo, è molto più economico finanziare gruppi per progetti specifici che mantenere una struttura burocratica mastodontica, ma il problema con la religione è che spesso si incappa in problemi ulteriori rispetto alla mera fornitura dei servizi. Che si tratti della totale disattenzione nei confronti dei contraccetivi, oppure dell'obbligo di preghiera invece che di sedute dal terapista, la qualità del servizio reso non viene controllata (e conoscendo l'Agenda Bush a proposito di salute, moralità ed eticità, si capisce anche il perché) questo crea un circolo vizioso nel quale i non correligionari non partecipano alla fornitura dei servizi o, se lo fanno, son costretti a sopportare anche il danno collaterale dell'imposizione della fede sulla quale si fonda l'iniziativa. Altro che bipartisan, questa a casa mia si chiama discriminazione, sofisticata, ma discriminazione.
Se non bastassero le centinaia di milioni che dal 2001 l'Amministrazione Bush ha riservato per le Faith Based Initiatives sul suolo patrio, tra l'altro create grazie a un Executive Order, negli ultimi anni c'è stata anche un'impennata di finanziamenti relativi alle attività che questi gruppi portano avanti nel mondo. Ora, da sempre esiste, e non solo negli USA naturalmente, basterebbe pensare ai missionari cattolici, anche un aiuto internazionale che privilegia i correligionari, ma il giro di soldi e interessi mosso da Washington ha raggiunto nell'anno in corso oltre due miliardi di dollari (l'8%o alla Chiesa Cattolica in Italia è la metà!). Secondo stime raccolte dal New York Times, quasi la metà di questo danaro viene gestito da gruppi cristiani il 90% dei quali è fatto da evengelici. Oltre l'imponente giro d'affari va notato come questo sviluppo recente rappresenti un'arma potente di politica estera, che però, proprio come a casa, porta con sé i problemi di "evangelizzazione" che poco aiutano in generale i non correligionari, ma sicuramente fungono da benzina sul fuoco laddove gli orientamenti religiosi sono di segno opposto o ostile. E pensare che c'è chi crede che l'Amministrazione Bush stia investendo nella Public Diplomacy...
Purtroppo il Foglio in certi giorni pare anch'esso un bollettino da faith based group, che ricevano aiuti d'oltre oceano anche loro?
4 comments:
oggi caretto sul Corsera si è improvvisamente rocchizzato, pure lui vuole aumentare i soldati in Afghanistan per far cose tipo "vincere guerre"
caro perdukistan, il foglio sembra finanziato dall'aiefun, l'associazione italiana embrioni e feti uccisi dal nichilismo. %-)
bè visto che rocca lo chiama zuccopycat alla fine lo avrà copiato...
buona questa avy
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