il Senato ha di nuovo modificato la legge sul "negazionismo" che prevede una pena
"da due a sei anni se la propaganda, ovvero l'istitgazione e
l'incitamento commessi in modo che derivi concreto pericolo di
diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah, o
dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di
guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte
penale internazionale".
A parte che l'Italia, malgrado lo abbia ratificato nel 1999, non ha ancora pienamente recepito tutte le norme dello Statuto di Roma della Corte dell'Aia, modificare la legge Mancino introducendo l'aggravante del negazionismo, oltre che minare la libertà di espressione anche delle più abiette idee o ideologie, andrebbe a creare la contraddizione per cui se si esaltasse la Shoah per incitare o istigare alla commissione di un crimine non si verrebbe puniti in egual maniera come se la si negasse.
Il diritto penale fa già danni di suo, non diamogli un altro motivo per aggravare la sua posizione dominante.
A parte che l'Italia, malgrado lo abbia ratificato nel 1999, non ha ancora pienamente recepito tutte le norme dello Statuto di Roma della Corte dell'Aia, modificare la legge Mancino introducendo l'aggravante del negazionismo, oltre che minare la libertà di espressione anche delle più abiette idee o ideologie, andrebbe a creare la contraddizione per cui se si esaltasse la Shoah per incitare o istigare alla commissione di un crimine non si verrebbe puniti in egual maniera come se la si negasse.
Nella
scorsa legislatura, in un'insolita unione laica delle forze, proprio
assieme ai Senatori Giovanardi e Quaglieriello, coi quali non condivido
praticamente nulla, riuscimmo a opporci con successo all'adozione
definitiva di un testo peggiore (se possibile) dell'attuale.
Se
la proposta davanti al Parlamento fosse frutto di una sincera vicinanza
a Israele - o al popolo ebraico generalmente inteso - credo che
andrebbe accantonata una volta per tutte per lasciar spazio ad altri
modi per manifestare tale amicizia. Oggi, molto peggio del negazionismo,
è il permanere di un anti-sionismo che ritiene Israele il cancro del
mondo da debellare definitivamente. Occorre fronteggiare questo odio
militante con le armi della politica, del dialogo, del confronto storico
e culturale. Certo, non è semplice avere a che fare col fascismo degli
anti-fascisti, o anti-nazisti, della prima come dell'ultima ora, ma lì
sta la differenza tra civiltà e barbarie.
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