5.02.2014

su Ucraina convocare d'urgenza Consiglio d'Europa, atlantico ed europeo per coordinare risposta basata sul diritto internazionale, inclusa Corte penale internazionale

Quanto accade in queste ore in Ucraina è l'ulteriore dimostrazione di cosa accade, e continua ad accadere, sistematicamente se l'Unione europea e il suo alleato storico d'oltre Oceano non parlano e agiscono con una sola voce. Era del tutto prevedibile, e anche abbondantemente previsto, che senza l'imposizione politica e diplomatica del rispetto del diritto internazionale e degli accordi recentemente raggiunti a Ginevra, la legge del più forte avrebbe prevalso - e in quella parte d'Europa il più forte resta Putin.

Eppure le esperienze delle provocazioni russe in Georgia del 2008 avrebbero dovuto mettere in guardia sulle reali intenzioni di Mosca e invece, ancora una volta, ci si è limitati a ricercare, senza però coordinarsi, delle sanzioni ad hoc contro oligarchi ucraini e russi oppure a devolvere all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa il "monitoraggio" della situazione.
Oggi nelle regioni orientali dell'Ucraina siamo di fronte al sequestro di un gruppo di osservatori OSCE, ritenuti prigionieri di guerra, da parte dei presunti "separatisti" e a una serie di azioni "anti-terrorismo" portate avanti dal governo di transizione ucraino. Un preoccupante dejà vu...

Il portavoce del Kremlino ha denunciato la spedizione come "punitiva" e il Ministro degli esteri russo Lavrov aveva ammonito che un intervento dell'esercito ucraino avrebbe provocato "conseguenze catastrofiche" lasciando intendere che Mosca sarebbe stata pronta a intervenire direttamente.

Occorre quindi che venga convocato urgentissimamente un Consiglio d'Europa, uno europeo e uno altantico sul da farsi prima di doversi trovar di fronte a opzioni regionali di uso della forza o, peggio, di ulteriore paralisi di fronte ai cannoni russi. 


Ricordo anche che il 25 febbraio scorso, l'Ucraina ha riconosciuto la giurisdizione della Corte penale internazionale e che tale decisione la obbliga a rispettare il diritto che regola i conflitti, oltre che le operazioni "anti-terrorismo". L'ufficio del Procuratore sta studiando quanto è stato presentato formalmente dall'Ucraina, la "comunità internazionale" deve sostenere il lavoro della Cpi per affermare i più alti standard del diritto penale internazionale.

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