10.28.2013

questa storia dei soldi a @radioradicale audizione vice-Ministro Catricalà #OpenSenato

Legislatura 17ª - 8ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 37 del 24/10/2013

IN SEDE CONSULTIVA
(1121) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016
(Tab. 10) Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016
(Tab. 3) Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza)
(1120) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)
(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta antimeridiana.
Il presidente MATTEOLI ricorda che nelle scorse sedute si è svolto il dibattito. Non essendo pervenute ulteriori richieste di intervento da parte dei senatori della Commissione, dichiara conclusa la discussione generale e cede quindi la parola per le repliche del Governo al sottosegretario Girlanda e al vice ministro Catricalà, che ringrazia per la loro presenza.
Il vice ministro CATRICALA', con riferimento alle questioni sollevate nel dibattito in Commissione circa l'esiguità degli stanziamenti previsti nel disegno di legge di stabilità per il completamento del Piano nazionale per la banda larga, fa presente che i 20,75 milioni di euro previsti dall'articolo 4, comma 10, per il 2014, sono in realtà il recupero della quota di pari importo che era stata decurtata per il 2013 con una norma del decreto-legge n. 69 del 2013. Lo stanziamento complessivo previsto per l'attuazione del Piano, di cui i 20,75 milioni di euro sono quindi una parte, ammonta a 150 milioni, che sono stati già stanziati per completare il Piano e consentire, pertanto, il superamento del digital divide. Il progetto complessivo ha naturalmente un valore molto superiore, pari a circa 800 milioni di euro.
Accanto a questo stanziamento, ne esiste un altro del valore di circa 500 milioni, alimentato dai fondi strutturali europei e destinato specificamente alle regioni del Mezzogiorno, sempre per l'ampliamento della rete e il superamento del divario digitale. I 500 milioni di euro sono tutti già stanziati e sono coperti per il 70 per cento (pari a circa 350 milioni) da fondi pubblici, derivanti appunto dai fondi strutturali europei, e per il restante 30 per cento da compartecipazioni di soggetti privati. Per il riparto di questi fondi sono stati già emanati una serie di bandi per le regioni Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. Non tutti i bandi sono stati realizzati, perché si tratta di una gestione molto complessa e in alcuni casi vi sono stati anche ricorsi: la maggior parte delle risorse è però già stata spesa attraverso l'intervento della Infratel, una società in house del Ministero dello sviluppo economico.
Sottolinea che le risorse complessivamente stanziate non esauriscono naturalmente l'intero fabbisogno del progetto, per il quale occorrono altri 2,5 miliardi di euro per i prossimi quattro anni, allo scopo di raggiungere gli obiettivi dell'Agenda digitale europea fissati per il 2020. A tal fine, nei prossimi giorni a Bruxelles si discuterà dell'assegnazione dei nuovi fondi strutturali europei, nel cui ambito il Governo intende reperire ulteriori risorse per il progetto.
Ringrazia quindi i senatori Ranucci e Crosio per l'attenzione e le sollecitazioni che hanno rivolto al Governo su questi temi. Per quanto riguarda i richiami effettuati nel dibattito all'Agenzia per l'Italia digitale, precisa che è ancora in fase di stesura il relativo statuto, che deve anche tener conto del cambiamento nell'assetto organizzativo dell'ente intervenuto recentemente con il passaggio dal Ministero dello sviluppo economico alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Si sofferma poi sulle perplessità del senatore Ciampolillo circa l'opportunità della proroga della convenzione tra il Ministero e il Centro di produzione S.p.A., editore di Radio Radicale, per la trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari. Fa presente che Radio Rai, attraverso GR Parlamento, svolge lo stesso servizio, ma ha solo 70 impianti che non riescono a coprire tutto il territorio. Viceversa, nel settore Radio Radicale è un'emittente storica che ha 278 impianti ed è quindi in grado di assicurare la copertura su tutto il territorio nazionale. Per tale ragione, si è ritenuto opportuno prorogare, in via transitoria, la convenzione con Radio Radicale stanziando 10 milioni di euro per il 2014 e altrettanti per il 2015; successivamente, si provvederà ad affidare il servizio mediante una gara europea, non appena saranno stati definiti i relativi criteri che, secondo la legge vigente, devono essere fissati nel quadro della complessiva riforma del settore radiotelevisivo.
Richiama quindi le perplessità manifestate dal senatore Maurizio Rossi in merito alle risorse eccessive concesse alla Rai, soprattutto attraverso il canone. In proposito, ricorda che il rapporto di concessione tra il Ministero dello sviluppo economico e la Rai per il servizio pubblico scade il 6 maggio 2016; ci sarà quindi tutto il tempo per riflettere al riguardo, mentre sarebbe prematuro discuterne ora.
Precisa di non essersi mai espresso personalmente su eventuali progetti di privatizzazione della Rai né su come affidare la nuova concessione o riorganizzare il servizio pubblico. Ritiene infatti che, per la estrema delicatezza della questione, che attiene a diritti dei cittadini tutelati dalla stessa Costituzione, il Governo debba evitare di prendere decisioni che spettano solo al Parlamento, anche se naturalmente è a disposizione per qualunque chiarimento possa essere utile. Ricorda infine che la stessa Rai ha avviato da tempo una forma di consultazione pubblica dei cittadini per individuare quella che, a loro avviso, dovrà essere in futuro la configurazione del servizio pubblico radiotelevisivo.
Infine, si sofferma sulle osservazioni del senatore Filippi circa i problemi derivanti dai subappalti nel settore del trasporto che, riverberandosi in quello delle spedizioni postali, avrebbero determinato anche in questo caso forme irregolari di occupazione e di sfruttamento del lavoro. Al riguardo auspica che vi sia sempre una correttezza nei rapporti di lavoro nell'ambito dei servizi postali affidati in appalto da Poste Italiane S.p.A. Naturalmente il suo Dicastero vigilerà, insieme al Ministero del lavoro, per assicurare che ciò avvenga effettivamente.
Il sottosegretario GIRLANDA risponde alle osservazioni svolte dal senatore Ranucci circa la necessità di fornire un più ampio sostegno finanziario al settore ferroviario. Conferma l'attenzione del Governo su questo aspetto, testimoniata dai 200 milioni di euro per l'anno 2014 stanziati dall'articolo 4, comma 8, del disegno di legge di stabilità per l'acquisto del materiale rotabile ferroviario: si tratta di un segnale importante in un momento di difficoltà, ma occorre procedere con cautela, anche per evitare che ulteriori finanziamenti possano essere qualificati come aiuti di Stato in violazione delle normative dell'Unione europea. Analogo segnale di attenzione al settore è testimoniato dai finanziamenti inseriti, sempre nell'articolo 4, per il completamento di importanti assi ferroviari nel Nord e nel Centro Italia.
Evidenzia poi la difficoltà, non essendovi la sostenibilità finanziaria, di estendere anche ad altri settori, diversi dal trasporto pubblico locale e da quello sanitario, l'esclusione prevista dall'articolo 13, comma 15, dalle riduzioni delle risorse trasferite dallo Stato alle regioni come ulteriore concorso al Patto di stabilità interno.
In merito al quesito circa la destinazione dei fondi stanziati a favore di RFI e Anas, precisa che questi sono stati decisi sulla base dei programmi approvati dal Ministero o che si trovano nei rispettivi contratti di programma.
Con riferimento poi alle domande formulate dal senatore Filippi, precisa che per la manutenzione della rete ferroviaria sono stati stanziati, per il 2014, 500 milioni e non i 720 indicati originariamente nel Contratto di programma - parte servizi, di cui la Commissione ha iniziato l'esame nelle scorse settimane.
In merito ai quesiti posti dal senatore Aracri, circa la necessità di rivedere il sostegno offerto alle piattaforme logistiche del trasporto merci ferroviario, dichiara che la questione sarà affrontata nell'ambito della futura contrattazione di programma. Condivide poi l'esigenza di garantire sostegno anche alle reti ferroviarie locali oltre che a quella dell'alta velocità.
Per quanto riguarda le obiezioni espresse dal senatore Cioffi alla norma contenuta all'articolo 4, comma 6 del disegno di legge di stabilità, in merito alla possibilità di avviare i progetti delle opere anche in assenza della disponibilità dell'intero finanziamento, ricorda che in questo caso si applica la formula dei lotti costruttivi, che ha dato buoni risultati, in quanto consente comunque di iniziare le opere, riducendo la spesa annuale e rispettando quindi i limiti di Maastricht. Precisa che nessun progetto in questo modo è mai stato lasciato incompleto. Infine, per quanto riguarda l'altro dubbio posto dal senatore Cioffi circa l'inadeguatezza del criterio del maggior carico medio per il servizio effettuato nell'anno precedente, ai fini del riparto tra le regioni dei fondi per l'acquisto del materiale rotabile di cui all'articolo 4, comma 8, sottolinea che la scelta scaturisce da un'intesa nell'ambito della Conferenza Stato-regioni e dovrebbe quindi essere affrontata in quella sede.
Il presidente MATTEOLI ringrazia i rappresentanti del Governo per la puntualità delle risposte fornite alla Commissione.
Il relatore RANUCCI (PD) chiede ulteriori chiarimenti sull'ammontare dei fondi effettivamente disponibilità per il Piano nazionale della banda larga e l'attuazione dell'Agenda digitale, che il vice ministro CATRICALA' provvede a fornire.
Nel dichiararsi complessivamente soddisfatto per le risposte ricevute, si sofferma quindi brevemente sulla disposizione dell'articolo 9, comma 20, del disegno di legge di stabilità, per la parte riguardante la convenzione in campo radiotelevisivo tra l'Italia e la Repubblica di San Marino, auspicando che la stessa sia fatta a condizioni di reciprocità, e sulla disposizione del successivo comma 22, circa la proroga della convenzione con Radio Radicale, di cui comprende la finalità volta anche a dare sostegno ad un'emittente storica.
Valuta infine positivamente anche l'impegno del Governo per estendere anche al trasporto merci ferroviario una forma di sostegno analogo a quella prevista per l'autotrasporto.

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