L'ennesima tragedia davanti alle coste di Lampedusa impone
una reazione istituzionale all'altezza degli obblighi internazionali
della Repubblica italiana e degli annunci più volte fatti di
coinvolgimento delle istituzioni europee. Ieri nel suo discorso per la
fiducia il Presidente Letta ha invocato gli Stati uniti d'Europa come
obiettivo politico da perseguire; dalle parole adesso occorre passare ai
fatti e, se non si vuole iniziare dal recupero delle idee forza del
Manifesto di Ventotene che imputavano alla sovranità nazionale la causa
delle violazioni dei diritti individuali, almeno si parta dalla
necessità "umanitaria" di scongiurare che il Mediterraneo divenga la più
grande fossa comune della storia dell'umanità con un impegno
trans-nazionale.
Occorre quindi coinvolgere con straordinaria urgenza tutti gli
stati membri dell'Ue per affrontare colle necessarie modifiche
legislative - partendo dall'armonizzazione delle leggi e politiche
sull'asilo - la questione migrazioni e dotare i paesi di "frontiera"
delle necessarie risorse umane e finanziarie per rispettare i propri
obblighi internazionali che derivano dall'aver riconociuto i diritti
umani a chiunque - indipendentemente dalla cittadinanza - e per fornire,
almeno, un primo soccorso degno a decine di migliaia di persone che
cercano rifugio piuttosto che rafforzare la "lotta all'immigrazione
clandestina".We’re on a road to nowhere Come on inside * Takin’ that ride to nowhere We’ll take that ride
10.03.2013
Contro lo sterminio per migrazione più Europa e più Stato di Diritto internazionale
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