12.27.2012

In Siria le soluzioni politiche non siano a scapito di diritto internazionale. Nessuno persegua un'altra Dayton

A seguito della proposta dell'inviato di Onu e Lega Araba per la Siria, Lakhdar Brahimi, per quello che egli stesso ha definito un 'cambiamento reale' in Siria, la Coalizione nazionale delle forze di opposizione in Siria avrebbe confermato di essere pronta a una soluzione politica della crisi senza pero' che Assad o alcun membro della sua cricca siano coinvolti. Allo stesso tempo, fonti diplomatiche russe ritengono che occorra perseguire uno scenario come quello che nel 1995 convoco' agressori ed aggrediti intorno a un tavolo alla ricerca di una pace stabile...

Se come e quando un governo di transizione dovesse esser composto questo non potra' far l'economia del diritto penale internazionale per cui nessuno di coloro che si son resi responsabili delle massicce e sistematiche violazione dei diritti umani, da ambo le parti, dovra' esser coinvolto. Allo stesso tempo, anche alla luce degli ultimi massacri contro donne e bambimi perpetrati con armi illegali, occorre che quei paesi che riconoscono nell'opposizione un interlocutore credibile si e li convincano a ricorrere alla giurisdizione della Corte Penale Internazionale perche' una pace duratura possa esser costruita sulla ricerca imparziale di una giustizia fondata sui piu' alti standard globali.

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