11.28.2012

Sulla legge elettorale perché Napolitano non risponde a Turco? L'unico impegno delle isituzioni è rispettare impegni internazionali, non la solita moral suasion

Lascia sorpresi, se non proprio esterrefatti, il contenuto della lettera inviata dal Presidente della Repubblica all'Onorevole Giachietti per chiedergli di smettere il lungo sciopero della fame che chiede la modifica del porcellumm. Infatti, secondo quanto reso noto dalle agenzie, il Presidente Napolitano avrebbe lanciato un implicito invito a chiudere quello che egli ritiene essere "un gioco degli equivoci, un braccio di ferro" intervallato da "ricorrenti e opposti irrigidimenti" che avrebbe portato allo stallo sulla 'riforma' elettorale. 

Non una parola, da parte del massimo garante delle Costituzione, circa quanto da settimane un altro parlamentare Radicale, Maurizio Turco - anch'egli in sciopero della fame da oltre due mesi - va denunciando, carte alla mano, circa gli obblighi internazionali della nostra Repubblica! Come condiviso da Turco con Napolitano settimane fa per iscritto, esistono delle precise raccomandazioni in materia di elezioni libere e giuste elaborate da parte della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, maentre il 6 novembre scorso la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Bulgaria a seguito di una causa intentata dal partito Ecoglasnost relativa alla violazione dell'articolo 3 del protocollo addizionale della Carta europea dei diritti umani perché aveva modificato la legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni. Maurizio Turco dà corpo alla sua lotta, propriocome Giachetti, ma lo fa perché anche il Presidente della Repubblica e le altre istituzioni coinvolte in questa vicenda, possano garantire il rispetto della legalità costituzionale, leggasi tra l'altro anche l'articolo 117, nonché degli impegni e obblighi internazionali assunti dal nostro Paese, perché non rispondere anche a lui con motivazioni Carta alla mano piuttosto che colla solita moral suasion?

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