Lascia sorpresi, se non proprio esterrefatti, il contenuto della
lettera inviata dal Presidente della Repubblica all'Onorevole Giachietti
per chiedergli di smettere il lungo sciopero della fame che chiede la
modifica del porcellumm. Infatti, secondo quanto reso noto dalle
agenzie, il Presidente Napolitano avrebbe lanciato un implicito invito a
chiudere quello che egli ritiene essere "un gioco degli
equivoci, un braccio di ferro" intervallato da "ricorrenti e opposti
irrigidimenti" che avrebbe portato allo stallo sulla 'riforma'
elettorale.
Non una parola, da parte del massimo garante delle
Costituzione, circa quanto da settimane un altro parlamentare Radicale,
Maurizio Turco - anch'egli in sciopero della fame da oltre due mesi - va
denunciando, carte alla mano, circa gli obblighi internazionali della
nostra Repubblica! Come condiviso da Turco con Napolitano settimane fa
per iscritto, esistono delle precise raccomandazioni in materia di
elezioni libere e giuste elaborate da parte della Commissione di Venezia
del Consiglio d'Europa, maentre il 6 novembre scorso la Corte europea
dei diritti umani ha condannato la Bulgaria a seguito di una causa
intentata dal partito Ecoglasnost relativa alla violazione dell'articolo
3 del protocollo addizionale della Carta europea dei diritti umani
perché aveva modificato la legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni.
Maurizio Turco dà corpo alla sua lotta, propriocome Giachetti, ma lo fa
perché anche il Presidente della Repubblica e le altre istituzioni
coinvolte in questa vicenda, possano garantire il rispetto della
legalità costituzionale, leggasi tra l'altro anche l'articolo 117,
nonché degli impegni e obblighi internazionali assunti dal nostro Paese,
perché non rispondere anche a lui con motivazioni Carta alla mano
piuttosto che colla solita moral suasion?
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