8.09.2012

Sulle strutture della giustizia minorile di Napoli


L'8 agosto 2012 con i militanti radicali dell'Associazione Radicale Per la Grande Napoli Rodolfo Viviani e Giuseppe Alterio ho visitato a sorpresa il Centro per la Gustizia Minorile (CGM) di Napoli.
La visita ha avuto una durata di circa 1 ora e 30 minuti; la delegazione e stata ricevuta e accompagnata dalla dott.ssa Bruna Leonardi (Responsabile Area Tecnica CGM) , dall'Ispettore Carmine D'Avanzo dell'Ufficio Sicurezza del CGM, dalla dott.ssa Anna Caserta del CGM e dalla educatrice sig. Assunta Campanile

All'interno del CGM sono stati visitati il Centro di Prima Accoglienza (CPA) di Napoli e la Comunità per i Minori di Napoli.

Il Centro di Prima Accoglienza e una struttura dove i minori (dai 14 ai 18 anni) arrestati o fermati in flagranza di reato per i quali non e' possibile la consegna ai genitori o agli affidatari, vengono accompagnati su disposizione della Procura della Repubblica minorile e, ivi ospitati fino all'udienza di convalida davanti al Gip che si deve svolgere entro 96 ore dall'avvenuto arresto.
La Comunità per i Minori e' una struttura dove si attua l’esecuzione dei provvedimenti dell’autorità giudi-ziaria nei confronti di minorenni autori di reato avviando un processo di responsabilizzazione del minore e un programma educativo individualizzato .Ospita minori (dai 14 fino ai 21 anni) anche per lunghi periodi. 

La situazione riscontrata e' la seguente: i minori presenti sono uno nella CPA e uno nella Comunità (altri minori ospitati nella Comunita erano fuori sede perche' impegnati in un campo estivo) ; secondo quanto rife-rito la capienza regolamentare del CPA e' di dodici posti mentre quella della Comunità e' di quattro posti; oltre agli agenti di polizia penitenziaria nell'area tecnica del CPA vi e' un direttore e tre educatori; la gestione della Comunità e supportata dalla presenza di operatori sociali di cooperative esterne. 

La delegazione ha visitato le due piccole strutture
La struttura del CPA al primo piano di un immobile all'interno del CGM (ingresso a mezzo scala senza ascensore) si estende su un corridoio diviso in due aree da una porta blindata con spioncino che separa l'in-gresso ,con l'ufficio matricola della Polizia Penitenziaria, dalla sezione dei minori ,composta da una piccola sala (TV/pranzo/ricreazione), tre camere da letto (ognuna dotata di un armadio e due letti a castello per una capienza totale di dodici posti letto) e un bagno (munito di due docce e due WC). 

Le finestre della zona per i minori sono munite di grate in ferro.
La struttura della Comunita al piano terra di un immobile all'interno della CGM si estende su piccolo corri-doio che divide la sala degli educatori dalla zona per i minori composta da una piccola sala (TV/pranzo/ri-creazione), una camera da letto con sei posti letto singoli e un armadio, una stanza chiusa a chiave (riferito essere una sala riunione) e un bagno (munito di due docce e due Wc – altre due porte erano chiuse); nel cor-ridoio erano presenti tre letti/branda chiusi. Le finestre non sono munite di grate in ferro. 

Per entrambe le strutture il vitto e' fornito da una ditta esterna.
Non vi e' personale medico e infermieristico all'interno della struttura.
Nel CPA la divisione netta tra la zona di contenimento e custodia dei minori rispetto a quella frequentata dal personale e la presenza della porta blindata come anche delle grate in ferro alle finestre solleva qualche per-plessità circa l'attuazione normativa (art 9 comma 2 D.Lgs 272/1989) secondo la quale i CPA devono assi-curare la permanenza dei minorenni senza caratterizzarsi come strutture di tipo carcerario per evitare loro il trauma dell'ingresso e della permanenza anche breve in una struttura carceraria. 

Nella Comunita (che si caratterizza anche per lunghi periodi di permanenza) la sezione dei minori non sem-bra offrire molti spazi ricreativi, se non una piccola sala ove si consumano i pasti, si fanno i colloqui e si do-vrebbero svolgere le attività ludico-ricreative. 

Si tratta di strutture di piccole dimensioni in discrete condizioni igieniche ma gli ambienti non sembrano essere accoglienti e confortanti soprattutto per la presenza di suppellettili datate ed esteticamente non grade-voli. I locali necessitano di interventi di ammodernamento, riqualificazione architettonica e soprattutto la struttura della Comunità non sembra essere adeguata, per carenza di spazi, alle sue funzioni istituzionali.

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