8.07.2012

Dopo revoca onirificenze ad Assad, Italia faccia tesoro della vicenda pel futuro

Il Governo ha risposto in modo positivo all'interpellanza urgente che, assieme a 60 senatori avevamo presentato tre settimane fa (ve ne erano altre due di cui quella del Senatore Gramazio sottoscritta da oltre 20 senatori). L'escalation in Siria ha finalmente reso patente l'indegnita' di Assad a poter mantenere il titolo di Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. L'indegnita' e' cio' che necesssita per attivare il procedimento di revoca e, per bocc del sottosegretario De Mistura oggi e' stato reso noto che il Governo ha innescato la procedura la settimana scorsa.

Occorre pero' far tesoro di questa vicenda per il futuro politico e diplomatico del nostro paese: infatti non e' possibile onorare chicchessia coi massimi riconoscimenti repubblicani, da sempre l'Italia ha intrattenuto cordiali rapporti con autocrati come Ben Ali, Mubarak o Gheddafi; occorre esser vicini politicamente e finanziariamente a chi colla nonviolenza chiede il rispetto dei diritti umani ed esige riforme democratiche come da obblighi internazionali riconosciuti come norme universali; va sempre tenuto presente che da 10 anni esiste la giurisdizione della Corte Penale Internazionale che puo' essere attivata, seppur come "arma" di ultima istanza, per identificare le responsabilita' politiche delle violazioni del diritto umanitario internazionale una potente arma di deterrenza ai conflitti.

L'Italia purtroppo non eccelle in nessuno dei tre campi, anche sulla scorta di quanto di positivo e' accaduto oggi, occorre quindi una revisione radicale di scelte politiche e diplomatiche italiane, magari a partire proprio dalla Siria.

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