Marco Perduca (senatore, esponente Partito Radicale) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
I
dati contenuti nel Rapporto. “The War on Drugs and HIV/AIDS” della
Global Commission on Drug Policy sono tanto agghiaccianti quanto
eloquenti: in Russia - dove il metadone continua ad essere illegale ed i
programmi di scambio siringhe sono una rarità - la stima del numero di
individui con infezione da HIV si avvicina al milione di persone (fonte:
Programma Nazioni Unite su HIV/AIDS); quando Vladimir Putin prese il
potere nel 1999, erano 100.000. La popolazione russa è pari a circa 140
milioni di persone, con un forte processo di invecchiamento. Il
proibizionismo su alcune droghe ha come corollario il proibizionismo
delle cure a chi si droga, con conseguenze sanitarie che ricadono non
solo sull’intera popolazione del Paese interessato ma, vista la
globalizzazione, vanno oltre i confini nazionali.
Sempre dal
Rapporto apprendiamo che in Messico, nel 2006, all’inizio
dell’escalation della guerra fra le varie bande di narcotrafficanti, gli
omicidi correlati a tale guerra furono circa 2.000; nel 2008 erano già
6.000 e nel 2011 hanno superato i 16.000. La quantità di eroina prodotta
in Messico nel 2006 è stata di poco inferiore alle 15 tonnellate; nel
2008 si è avvicinata alle 40 tonnellate (fonte: Dipartimento di
Giustizia USA). Il proibizionismo su alcune droghe alimenta la
criminalità ed incentiva la produzione di stupefacenti.
Rimandando
alla lettura completa del Rapporto, possiamo già annoverarlo come
l’ennesima prova a carico nel processo che andrà fatto al regime
proibizionista, che si rivela un vero e proprio crimine contro
l’umanità. I membri della Global Commission, molti dei quali sono ex
governanti, ne sono consapevoli. I loro colleghi attualmente al potere,
purtroppo per loro e per tutti noi, non ancora.
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