7.29.2012

Governo chiarisca affari Finmeccanica a Damasco e sostenga resistenza telematica

Nella più totale paralisi politico/diplomatica, in questi giorni in Siria si stanno aggravando i violenti combattimenti della guerra civile; secondo l’Osservatorio Siriano dei Diritti dell’Uomo, solo ad Aleppo nella giornata di sabato ci son stati 168 morti di cui 94 civili, 33 ribelli e 41 soldati. A stamani, già quattro le vittime. Naturalmente là dove non arriva la forza del diritto arriva la forza tout court e anche in questo caso pare che la comunità internazionale abbia deciso di favorire la forza della resistenza violenta piuttosto che quella della resistenza nonviolenta oppure delle iniziative di hacktivism, come quelle di Anonymous Operation Syria, AntiSec, the Peoples Liberation Front che nelle settimane scorse hanno preso di mira il regime di Assad facendo arrivare a Wikileaks centinaia di migliaia di email in arabo e russo che svelano sia aspetti politici che personali del regime.

Si tratta di una preziosa opera di sabotaggio che sostituisce la tecnologia alla violenza che è riuscito a raccogliere informazioni per attivare le giurisdizioni competenti per assicurare alla giustizia internazionale i massimi responsabili, siriani e internazionali, di questo conflitto armato. Occorre che l'Italia pero' si attivi per sostenere questi militanti della e nella Rete anche perché occorre in qualche modo prendere le distanze da quando sarebbe emerso da alcuni messaggi di Wikileaks relativi a Finmeccanica.

Qualche settimana fa infatti, secondo quanto raccolto da Stefania Maurizi dell'Espersso, Finmeccanica avrebbe venduto alla Siria uno dei suoi prodotti migliori, come  il sistema Tetra, una rete per le comunicazioni che permette conversazioni e trasmissione di dati. Secondo Finmeccanica stessa si tratta di un sistema "affidabile, sicuro e garantisce il funzionamento in qualunque situazione". Non è un apparato dichiaratamente militare, ma può diventarlo: permette comunicazioni criptate a prova di intercettazione e collega qualunque veicolo, elicotteri inclusi. Alcune componenti di Tetra necessitano di un'autorizzazione dal governo italiano. Occorre chiarirne i contorni nonché una riparazione urgente al martoriato popolo siriano.

Secondo varie fonti informative indipendenti, ricordiamo che in Siria l'accesso alla stampa non è consentito, 30 libici ex militanti della brigata rivoluzionaria di Tripoli avrebbero raggiunto la Siria per unirsi all’esercito siriano libero. Il gruppo, a quanto riferisce anche la Cnn online sarebbe comandato da uno dei militanti libici piu’ noti, certo tal Al-Mahdi al-Harati, a capo della brigata che per prima entrò nella capitale libica. Al Harati sarebbe da mesi in Siria alla guida di ex suoi uomini e alcuni disertori dell’esercito siriano che si sono uniti alla sua organizzazione ‘Liwaa al-Umma” (”Bandiera della brigata di nazione”). Cosa sta accadendo in Libia dovrebbe suggerire cautela nel lasciare mano libera a certe bande.

Inoltre, alcuni video recenti su YouTube mostrano due diverse fazioni di ribelli siriani mentre annunciano di far parte della Liwaa al-Umma. Al-Harati ha raccontato alla Cnn di essere stato in Siria la prima volta lo scorso anno in quella che lui stesso ha definito una ”missione esplorativa” per valutare la situazione sul terreno e scoprire di cosa avevano bisogno i siriani. ”Dopo che molti siriani mi hanno chiesto aiuto ho sentito che era mio dovere fare di più e considerato il successo della brigata di Tripoli abbiamo deciso che era tempo di agire e questo significa la formazione della 'bandiera di nazione'". Ecco a maggior ragione occorre dare pari strumenti organizzativi a chi resiste in altro modo.

No comments: