6.14.2012

#Siria @Radicali #Napolitano tolga croce d'onore ad #Assad

Discussione e approvazione del disegno di legge:
(3304) Conversione in legge del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 58, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione di osservatori militari delle Nazioni Unite, denominata United Nations Supervision Mission in Syria (UNSMIS), di cui alla Risoluzione 2043 (2012), adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Relazione orale) (ore 10,05)


PRESIDENTE. Colleghi, comunico che la lettura del calendario dei lavori avrà luogo alle ore 11. Quindi, se qualcuno non è interessato alla discussione...
È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Quindi, garanzia di permanenza in Aula.

Signor Presidente, il disinteresse con cui questo dibattito è stato accolto stamani è lo stesso disinteresse con il quale la comunità internazionale si rivolge alla regione che è stata ricordata dai nostri due relatori. In modo particolare, il disinteresse si fa enorme quando si parla di Siria.

Ma quando si dice Siria si deve ricordare il nome del partito Baath (che è lo stesso che ha generato Saddam Hussein e Assad), si deve ricordare Hamas, Hezbollah, si deve ricordare la rivoluzione iraniana di Khomeini perché in Siria non si muove foglia che Teheran non voglia.

Sembra quasi che i problemi in Siria avvengano per altra dislocazione: Israele, Libano, Teheran, ma mai per quello che avviene in Siria.

Ebbene, se qualcuno non avesse seguito con il consueto disinteresse, che è sempre un disinteresse interessato, ciò che avviene in Siria si sarebbe accorto che da quasi mezzo secolo, proprio come nella Libia che tanto vi piaceva, vige una dittatura totalitaria, sicuramente laica ma che non concede a nessuno dei cittadini, di qualsiasi etnia e religione esso sia, la possibilità di affermare sé stesso in nessun ambito della propria vita.

Quello che c'è oggi e che anche ieri il ministro degli affari esteri Terzi diceva essere qualcosa di molto vicino a una guerra civile è un guerra civile. È un guerra civile che viene portata avanti da quattro decenni.
Da qualche anno abbiamo codificato, insieme alle Nazioni Unite, la responsabilità di proteggere i cittadini dai propri governanti quando questi, sistematicamente, non soltanto violano i diritti umani di milioni di persone ma iniziano anche a sterminarli.

Se qualcuno negli ultimi anni quarant'anni avesse posto attenzione a che cosa avviene in Siria si sarebbe accorto che anche lì sono centinaia di migliaia i morti per mano del regime di Assad.

La distrazione è divenuta massima quando - e questa è una vergogna nazionale che va cancellata immediatamente - a gennaio del 2010 il presidente della Repubblica Napolitano ha insignito Assad della massima onorificenza della nostra Repubblica! Quella è una vergogna, che va cancellata...(Applausi del senatore Pedica)...ancor prima di inviare i nostri dieci osservatori, perché non è possibile conferire un'onorificenza a un assassino! Un assassino da quarant'anni che ha ereditato le colpe del proprio padre e non ha cambiato di una virgola la natura di quel regime! Quella è una vergogna! (Applausi dai Gruppi PdL e IdV).

PRESIDENTE. Senatore Perduca...

PERDUCA (PD). Mi assumo tutta la responsabilità...

PRESIDENTE. Lei si assume la responsabilità per quanto la riguarda. Io, per quanto riguarda l'Aula, la invito ad utilizzare espressioni più consone alla figura e al ruolo del Capo dello Stato.

PERDUCA (PD). Ho soltanto ricordato quello che è avvenuto.
Detto questo, se ci fosse meno distrazione nei confronti della politica internazionale, ci si ricorderebbe che nel 1995 a Dayton, negli Stati Uniti, è stata convocata una conferenza di pace per ciò che stava avvenendo nella ex Jugoslavia. Furono invitati al tavolo di quella conferenza di pace tutti coloro i quali, non soltanto avevano scatenato la guerra ma proprio in quei giorni continuavano ad ammazzare il proprio nemico vicino di casa. All'epoca Kofi Annan era un funzionario delle Nazioni Uniti e di lì a poco sarebbe diventato segretario generale dell'ONU.

Oggi Kofi Annan non è più funzionario, non è più - fortunatamente - neanche segretario generale delle Nazioni Unite, ma è la persona che ha messo insieme un cosiddetto piano di pace. Tra l'altro il piano Annan porta male, dal punto di vista della catalogazione, se vediamo quello che è successo (o meglio ciò che non è avvenuto) a Cipro negli ultimi dieci anni.

Questo piano, ancora una volta, insiste per coinvolgere la causa del male come possibile soluzione del male stesso. Non è per fare della propaganda che dico queste cose. Vedo però che gli osservatori che già si sono recati in Siria, proprio come gli osservatori che erano nella ex Jugoslavia, vengono attaccati dalle truppe siriane e da altri agenti che vengono chiamati terroristi (proprio come Milosevic chiamava i resistenti kosovari), unica scusa per la quale si chiede ancora di bilanciare le dichiarazioni di censura nei confronti del regime con quelle di censura nei confronti degli altri belligeranti.

Il problema è uno solo. Concordo con la senatrice Pinotti quando afferma che è necessario ma non sufficiente. Non vorrei però che inviando persone italiane, ma anche di altri Paesi, le destiniamo a divenire vittime di alcune politiche che sono alla luce del giorno del regime di Assad.

Se nelle prossime ore non dovesse essere compiuto un passo in avanti nella direzione auspicata dal piano Annan di riappacificazione delle parti in causa, credo che l'Italia si debba assumere la responsabilità, assieme agli Stati membri dell'Unione europea che sono membri permanenti del Consiglio di sicurezza, di tornare di fronte ad esso e di adottare una risoluzione in linea con quella che fu adottata (la prima e anche la seconda) sulla Libia l'anno scorso perché sono stati commessi crimini contro l'umanità e crimini di guerra che vengono perpetrati. Esiste una Corte penale internazionale che ha competenza su questo e di lì in poi, con l'aiuto - non immediatamente - delle tecnologie della NATO, ci si dovrà assumere le responsabilità di ritenere che chi è causa del male non può essere coinvolto nella ricerca di una soluzione. (Applausi dal Gruppo PdL e del senatore Scanu).

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