2.15.2012

Si alla fiducia chiesta dal governo chiesta sul Milleproroghe

PERDUCA (PD). Signor Presidente, ieri nella sua relazione il senatore Mercatali si è meravigliato dell'esistenza di un provvedimento che si chiama "milleproroghe", dandoci l'informazione che, per la prima volta, ne sarebbe stato relatore. In effetti, non ha tutti i torti, però in Italia purtroppo non esiste l'ordinaria amministrazione di niente e quindi, proprio perché tutto ciò che non è ordinario poi diventa straordinario e dev'essere governato anche con tempi, trovate e soluzioni straordinari, si fa rientrare dalle finestre ciò che invece dovrebbe entrare dalla porta. Questo vale per le buche che caratterizzano il manto stradale di tutte le città italiane, per l'amministrazione della giustizia - che viene quotidianamente definita un delinquente da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo - e anche per i lavori parlamentari.

Dopo tale premessa, però, il mio intervento cambia subito di tono nel preannunciare che la delegazione radicale voterà a favore della fiducia per questo Milleproroghe, pur condividendo molte delle critiche espresse durante il dibattito in Commissione e in Aula e sicuramente quelle sollevate poco fa dal senatore Torri relativamente alle modifiche apposte all'articolo 8. Ricordiamo, però, che il parere del Governo era contrario e gli va dato atto di averlo mantenuto, nonché di essere riuscito a respingere alcuni assalti fatti notte tempo da un'entità sempre più metafisica che psicofisica, la partitocrazia. Sarebbe magari una prima riduzione del danno mandare in onda la diretta della Commissione, per mettere sotto il controllo dell'opinione pubblica ciò che avviene nelle segrete stanze delle Commissioni su un provvedimento come questo, che abbiamo detto essere una caratteristica tutta italiana che si chiama Milleproroghe, il quale proroga di tutto, di più e magari anche temi non necessariamente attinenti alla questione.

Con riferimento a quanto ha detto il senatore Pittoni, con il quale concordo perfettamente, va anche ricordato che vi sono due aspetti che non si riesce a capire come possano essere mantenuti.
Da una parte, si amplia la platea, con i problemi ricordati poco fa, di chi potrà godere dell'elettorato passivo, ma si dice anche che le operazioni di voto dovranno concludersi entro la metà di luglio di quest'anno. Ma se ciò non avviene, che cosa abbiamo? Abbiamo un'altra proroga de facto perché non siamo riusciti a trovare le norme giuste per fare ciò? Tra l'altro, ricordo che stiamo parlando di persone che, in virtù del loro essere in missione sul territorio nazionale, godono di una cifra forfettaria che si aggira intorno ai 100-110 euro, come più volte denunciato dal Partito dei diritti dei militari, e si arriva quindi intorno ai 5 milioni di euro. La finanziaria precedente aveva fatto scadere, con la fine dell'anno scorso, questa dotazione e la nuova gestione del 2012 sarebbe dovuta avvenire in un contesto completamente diverso. Di questo non si parla e credo e spero che il Governo si vorrà fare carico di stare attento anche al lato economico della questione.

Se non ci fosse bisogno dell'amministrazione straordinaria, non si sarebbe costretti ad infilare - questo purtroppo è il termine che si usa quando si parla di mille proroghe - una questione di fondamentale importanza per chi vuole continuare a rendere se non altro pubblici e divulgabili i lavori delle nostre Camere. Mi riferisco al rinnovo di due terzi della convenzione di un anno per Radio radicale. Sia alla Camera che al Senato è sbucato - per così dire - un emendamento che avrebbe voluto eliminarlo. Ringraziamo innanzitutto il Governo per avercelo - ancora una volta chiedo scusa per l'utilizzo di questo verbo - infilato, perché in qualche modo si dava seguito ad una serie di impegni presi tanto alla Camera quanto al Senato con il 60 per cento delle firme a favore di tutti i parlamentari di tutti gli schieramenti. Questo è un qualcosa di cui diamo atto.

Diamo però anche atto della novità che questo tipo di esercizio ha rappresentato per il Governo. Devo dire che forse ci sarebbe stato bisogno anche in quel caso di dire quanto ha affermato il senatore Mercatali. È la prima volta che lo facciamo e vorremmo fosse anche l'ultima. Siccome c'è la speranza che dobbiate rifarlo alla fine di quest'anno, nei prossimi dieci mesi mi darei da fare per evitare di doversi trovare a mezzanotte della scadenza già scaduta a dover posticipare il voto su emendamenti accantonati, perché in fase di discussione altrove, e poi nel gennaio-febbraio 2013 a dover adottare un altro mille proroghe.

Quindi, ci sono i tempi e credo anche le competenze e le capacità per evitare di fare tutto ciò.
Concludo con un'unica altra nota estremamente positiva. Finalmente, negli ultimi vent'anni, un Governo ha deciso di mettere un gagliardetto sulla propria maglia. Mi riferisco al fatto di non aver prorogato la sanatoria per i manifesti illegali delle campagne elettorali. (Applausi della senatrice Poretti).

Anche in questo caso, due giorni fa, c'è stato un altro colpo di mano notte tempo. Il Governo è stato deciso. Fortunatamente la stragrande maggioranza dei parlamentari presenti in Aula ha votato contro quella proposta infausta. Tuttavia, lo ha fatto esclusivamente - con questo concludo - per la campagna pubblica di scandalo nei confronti di coloro che sono pronti a far sanatorie per tutto e tutti, tranne naturalmente per mettere a posto l'amministrazione della giustizia in Italia. Si andavano a condonare centinaia di migliaia di multe che non solo fanno imbrattare le città, ma cancellano anche la possibilità per Gruppi politici più piccoli di essere presenti se non altro sulle plance, dato che il servizio radiotelevisivo pubblico non consente loro di poter parlare.

Quindi, il voto delle senatrici Poretti e Bonino e del senatore Perduca sarà a favore della fiducia. (Applausi dal Gruppo PD).

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