2.12.2012

La riunione amici della Siria è convocata troppo tardi, quanti morti ancora prima che si torni al Consiglio di Sicurezza con mandato per CPI?

La riunione convocata a Tunisi del gruppo degli amici della Siria pel 24 febbraio prossimo rischia di dare l'impressione che si voglia far aggravare talmente tanto la situazione in quel paese che alla fine si sarà costretti a prendere le parti di una delle due fazioni in quello che ormai è quasi una vera e propria guerra civile.

Che la Lega araba avesse le sue difficoltà interne, e forti problemi di credibilità, lo dimostra il fatto che il responsabile della missione di osservazione in Siria, il generale sudanese Mohammed al-Dabi, abbia oggi rassegnato le dimissioni dall'incarico dopo le forti critiche espresse da esperti e ong che ne hanno ricordato il ruolo poco trasparente nel conflitto interno del suo paese. Poco cambierà la nuova nomina del nuovo emissario giordano, specie dopo le dichiarazioni di solidarietà armata cogli insorti di Al Zawahiri a nome di Al Qaeda. 

Dopo le centinaia di morti in mondovisione di questi ultimi giorni occorre di nuovo tornare al Consiglio di Sicurezza ma non con un testo annacquato o di proposta di transizione diplomatica, ma per attivare come fu fatto colla Libia un anno fa, la giurisdizione della Corte penale internazionale che ha competenza, se il mandato le viene dal Consiglio, anche su quei paesi che non ne hanno ratificato lo Statuto.

Russia e Cina vanno messe colle spalle al muro e fatte esprimere su un testo che, documenti visivi alla mano (magari gli USA potrebbero replicare, questa volta con maggiore crediblità, la famigerata presentazione power-point di Colin Powell colle immagini dei massacri che circolano in queste ore) chieda senza mezzi termini o con riserve diplomatiche al Procuratore generale della CPI Moreno Ocampo di avviare delle indagini per crimini di guerra e crimini contro l'umanità.  Dopo che si è purtroppo deciso di abbandonare Saif Al-Islam alla sua sorte libica, la Corte può dedicarsi a questo altro caso di sistematica violazione del diritti umanitario internazionale che viene portato avanti dalle milizie assadiane da quasi un anno.

1 comment:

Anonymous said...

Roma, presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica
“Liberiamoci dagli ordini”. Mercoledì 15 febbraio dalle ore 11 alle ore 13

Nel corso della conferenza stampa saranno illustrati gli emendamenti depositati dai senatori Radicali al Decreto legge sulle liberalizzazioni in discussione al Senato. Prenderanno parte alla conferenza dei rappresentanti dei patrocinatori legali, che spiegheranno di persona le problematiche professionali che riscontrano i circa 30.000 praticanti avvocato, che attendono il superamento dell’esame di abilitazione per introdursi nel mondo del lavoro. Oggi giorno, l’esame di abilitazione alla professione forense rappresenta un ostacolo per tutti i giovani praticanti avvocato, a livello nazionale la prova d’esame viene superata annualmente da una percentuale media del 30%. Occorre prevedere l’abolizione dell’Ordine nonché una revisione dell’esame di abilitazione. Di tutto questo si parlerà nel corso della Conferenza stampa.
Partecipano:
Sen. Donatella Poretti Radicale
Sen. Pietro Ichino PD
Sen. Carlo Sangalli PD
Sen. Marco Perduca Radicale
Sen. Luciana Sbarbati
Dott. Luca Morosini (Patrocinatore legale foro di Pinerolo). Inquadramento generale della problematica
Dott.ssa Anna Carrozzo (Patrocinatrice legale foro di Napoli). RELATRICE EMENDAMENTO 1: Perché abolire il limite di 6 anni di patrocinio per il praticante avvocato.
Dott. Alfredo Corea (Patrocinatore legale foro di Santa Maria Capua Vetere) RELATORE EMENDAMENTO 1: Aspetti e problematiche varie inerenti il ruolo del patrocinatore legale (limiti territoriali, limiti temporali e limiti di materia)
Dott. Francesco Fazio (Patrocinatore legale foro Imperia) RELATORE EMENDAMENTO 2: Abilitazione alla professione forense per i diplomati delle Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali in possesso del certificato di compiuta pratica: Un giusto riconoscimento all’impegno profuso in tanti anni di studio e attività forense. Una doppia possibilità l’anno per abilitarsi
Dott. Oreste Maria Petrillo (Patrocinatore legale foro di Salerno) RELATORE EMENDAMENTO 3: Acquisire il titolo di avvocato per merito. Ecco perché abilitare il praticante avvocato dopo tre anni dal certificato di compiuta pratica se non ha interrotto l’attività forense.
Dott.ssa Elisabetta Cera (Praticante avvocato Foro di Pinerolo) RELATORE EMENDAMENTO 3: prevede l’abolizione dell’esame, mentre si ottiene l’abilitazione alla professione forense trascorsi 3 anni dal certificato di compiuta pratica.