12.02.2011

A che serve l'ordine dei giornalisti?

Oggi si è tenuta nella sala Caduti di Nassirya del Senato una conferenza stampa del neo-ministro della gioventù e dello sport libico Fadhil Terbil. Al termine del suo intervento nel prendere la parola e dargli il benvenuto ho voluto fargli sapere che poteva ritenersi fortunato perché quando nel settembre 2008, alla vigilia della presentazione al Parlamento del Trattato di amicizia Italia-Libia, con Sergio D'Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino facemmo le stesse denunce quella stessa sala era deserta... Dopodiché gli ho chiesto lumi su cose che non aveva affrontato: 

1) che ne pensava del summenzionato trattato;
2) dove dovrà tenersi il processo per Saif Al islam
3) in quando ex militante dei diritti umani che ne pensava della pena di morte.

Ecco come quei giornalisti che non c'erano nel 2008 hanno ripreso lo scambio.



LIBIA: MINISTRO CNT, PENA DI MORTE PER SAIF? LEGGE LA PREVEDE =

      Roma, 2 dic. - (Adnkronos/Aki) - ''L'ordinamento libico prevede
la pena di morte per chi commette crimini contro innocenti''. Cosi' il
ministro della Gioventu' e dello Sport del governo libico, Fathi
Terbil, in una conferenza stampa al Senato, a Roma, ha risposto a una
domanda dei giornalisti
sulla possibilita' che il figlio di Muammar
Gheddafi, Saif al-Islam, sia condannato alla pena di morte. ''Saif
al-Islam gode di un trattamento molto buono - ha assicurato il
ministro - Avra' tutte le garanzie per un processo equo''.

      ''Tutto il popolo libico concorda sulla necessita' di tenere il
processo all'interno del Paese - ha poi spiegato Terbil - perche' si
vuole dare un'immagine nuova della Libia, che su questo processo
costruisce lo stato di diritto, si vuole mostrare che la legge e i
diritti umani vengono rispettati''. Sull'esito del processo contro il
figlio dell'ex leader libico, il ministro ha spiegato: ''Crediamo
nell'autonomia della magistratura e lasceremo che si pronunci sul
caso. Se i diritti umani (nel corso del processo, ndr) saranno
violati, noi ci opporremo alla sentenza e a un'eventuale esecuzione''.

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