8.20.2011

Eran 300 giovani e forti ed erano di morti

Continua anche oggi, dalla pagine del Corriere della Sera, la campagna parlamento pulito, pulito di una buona meta' dei presenti in virtu', son parole di Valter Veltroni, della necessita' di dotare la politica della capacita' di decidere velocemente. E su questo tema il Pd, che pare sbrindellato su tutto il resto, pare ritrovare una coesione al vertice che dire granitica e' poco, tanto e' vero che i capigruppo di Camera e Senato si son detti pronti - e convinti - a calendarizzare colla massima priorita' la proposta del dimezzamento, dico dimezzamento, del numero dei parlamentari per far passare in gran rapidita' la modifica dell'articolo 81 della Costituzione che naturalmente parla di tutt'altro.

Va da se anche gli anti-politici, il popolo viola, i grillini e i rottamatori son d'accordo perche' senno' la piazza che, secondo loro li osanna, li potrebbe impalare. Si insiste quindi, senza che si possa affrontare un aspetto che sia uno di cio' che e' oggi l'Italia dei partiti, collo spostare l'attenzione di questa "crisi" sul Parlamento. Questo povero Parlamento, che ormai frequento da poco piu' di tre anni e che sarebbe il luogo "naturale storicamente acquisito" del dibattito democratico, ma che grazie a un trentennio di modifica dei regolamenti non e' piu' quel luogo che per la nostra costituzione avrebbe delle prerogative ben precise di discussione e normazione, ma e' solo divenuto un'ulteriore rappresentazione della realta' partitocratica italiana.

Queste modifiche - chiamarle riforme mi parrebbe offensivo - degli architetti del sistema  partitocratico relegano il cittadino, almeno per ora, al ruolo di ratificatore di decisioni prese altrove con meccanismi esoterici detti anche leggi elettorali.

Che in Italia gli intellettuali siano ormai una categoria dedita a pubblicizzare se stessa e' noto, ma che quei 22 milioni di italiani che si son recati a votare a giugno pei referendum siano tutti da ritenere dei coglioni mi pare un po' presuntuoso...

3 comments:

francesco said...

molto presuntuoso e limitante. ragionare onestamente del ruolo "attuale" del parlamento italiano è "pericoloso" ed è prerogativa di pochi.

perdukistan said...

non ho capito

francesco said...

Intendevo che ridurre il numero dei parlamentari non necessariamente significa dotare la politica di un sistema più veloce di decisione. Farlo, adesso in Italia, significa dotare i partiti di più potere decisionale. Portare all'attenzione dei cittadini il tema del rapporto che intercorre tra la politica ed il parlamento e tra i partiti e la politica è necessario ed importante e non si può semplificare ritenendo la diminuzione quantitativa dei parlamentari una priorità ed una soluzione per i problemi del sistema politico italiano. Dialogare onestamente su questi temi è pericoloso per il sistema partitocratico e l'attenzione lucida verso il problema diventa prerogativa dei politici attualmente più attenti alla volontà dei cittadini quindi purtroppo prerogativa di pochi. Mi scuso per la scarsa chiarezza.