7.28.2011

Missioni: non voto dei Senatori Radicali in linea con la nonviolenza, ma non pacifista


La notizia relativa al non voto della delegazione Radicali nel gruppo del Partito Democratico, seppur ripresa dalla stampa nazionale, colla solitaria eccezione del Corriere della Sera, non e' mai stata corredata dalle motivazioni che la hanno accompagnata ed e' spesso stata associata ai dissensi interni al gruppo del PD portati avanti da un gruppo di cosiddetti pacifisti. 

Pur avendo molto spesso posizioni comuni coi Senatori in questione su vari temi, molti di essi son anche doppia tessera col Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transnazionale, i tre Senatori Radicali hanno sempre avuto proposte alternative all'immobilismo storico del movimento pacifista, che pero' non imputiamo di certo ai nostri colleghi che colle loro diverisita' pongono un importante problema politico di metodo e merito interno anche al loro partito, i Radicali hanno sempre contrapposto la lotta nonviolenta che e' anche lotta per la conquista della pace attraverso la ricerca della giustizia e l'attivazione delle giurisdizione internazionali. 

Di seguito per chiarire la non partecipazione al voto l'intervento in dissenso dal gruppo pronunciato in aula dal Senatore Perduca il 27 luglio:

"La senatrice Bonino è all'aeroporto a ricevere la salma di David Tobini, mentre la senatrice Poretti è in missione con la Commissione presieduta dal senatore Marino. Annuncio quindi, anche a loro nome, la nostra non partecipazione al voto, non perché si sia in dissenso con la dichiarazione del senatore Scanu, né tanto meno perché si sia in dissenso con la presenza italiana nel mondo. L'alternativa alla presenza non è sicuramente il ritiro: l'alternativa a questo tipo di presenza la si può recuperare e proporre - noi lo avevamo tentato con alcuni emendamenti - attraverso un dibattito politico che affronti, uno per uno, i contesti e i mandati con i quali i nostri militari, cui naturalmente tutti siamo grati per il lavoro che svolgono quotidianamente, sono chiamati ad operare negli oltre quaranta teatri dove oggi sono. Qui si continua a cancellare il dibattito, a cancellare la politica e a cancellare la possibilità di onorare il ruolo che l'Italia può avere nel mondo, riducendo il tutto ad un decreto omnibus volto a finanziare la nostra presenza all'estero.

Sicuramente, l'adozione delle modifiche all'articolo 9 rappresenta una novità importante, seppur non nella direzione da noi auspicata. Fino al prossimo autunno, occorrerà vigilare - altrimenti, la prossima volta ci troveremo sicuramente su fronti opposti anche sul voto finale - per arrivare ad una soluzione di alternativa politica alla mera presenza militare, che oggi ci caratterizza nel mondo.
Per tali motivi, dichiaro, anche a nome dei senatori Poretti e Bonino, la nostra non partecipazione a questa votazione. (Applausi del senatore Ferrante).

No comments: