5.23.2011

Le sanzioni anche ad Assad non sono sufficienti. Occorre esplicito sostegno alla dissidenza democratica e nonviolenta. Si blocchino anche accordi bilaterali.

La tardiva decisione, sicuramente positiva, dei 27 di includere anche Assad tra i destinatari delle sanzioni internazionali non è sufficiente a cambiare lo stato delle cose in Siria. Sono ormai due mesi che il regime risponde con inaudita violenta alle manifestazioni di piazza per le quali son morte quasi mille persone. Occorre che l'Unione europe si assuma finalmente la responsabilità di sostenere la dissidenza democratica che in modo a oggi non-violento ha affrontato i carrarmati in piazza.

Nel 2008 l'eurodeputato Radicale Marco Cappato aveva preparato un rapporto sui diritti umani, fatto proprio poi dalla Commissione europea, in cui si riconosceva la nonviolenza come l'arma più efficace per la promozione delle riforme democratiche e il rispetto dei diritti umani sottolineando come essa desse i risultati più strutturalmente duraturi e si impegnavano le istituzioni europee a sostenere, anche finanziariamente, tutti coloro che si oppongono a regimi totalitari.

Il Parlamento europeo del 2009, che non vede Radicali presenti, ha lasciato quella lettera morta, come morti, negli ultimi mesi, sono in migliaia coloro che hanno coraggiosamente, e senza alcun sostegno europeo, marciato contro i propri tiranni. Se il tardivo "rinsavimento" delle cancellerie occidentali può avere una concreta speranza di efficacia questa è da recuperare nel sostegno alla lotta nonviolenta dei dissidenti democratici. Tardare ancora sarebbe una condotta criminale.

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