7.06.2010

Le trattative del Governo italiano sono concertate anche cogli eritrei o solo coi libici? Perché condonare le violazioni dei diritti umani in Eritrea

Acquisita la disponibilità del Governo a riferire in Parlamento, si apprende a mezzo anticipazioni stampa che i Ministri Frattini e Maroni starebbero silenziosamente negoziando coi libici dei "posti di lavoro" per gli oltre 250 eritrei detenuti nei campi di filtraggio nel sud della Libia. Pur nella riservatezza, tipica dei contatti con chi è più forte, occorrerebbe sapere se tale iniziativa fa seguito a una richiesta degli eritrei che fino a poche ore venivano date per vittime di abusi di tutti i tipi.

Occorrere che i motivi della loro presenza in Libia siano accertati da opportune verifiche di un'entità neutrale come l'Ufficio dell'Alto Commissario per i Rifugiati. Si potrebbe arrivare a scoprire che la ragione per cui gli eritrei declinano di fornire le proprie generalità è la fuga da violenze, soprusi e persecuzioni piuttosto che dalla fame.

Va anche tenuto presente che la soluzione perseguita dal Governo italiano di fatto condonerebbe le gravissime violazioni dei diritti umani subite in patria da chi fugge nonché da chi viene detenuto nei campi libici. Non credo che si tratti di un precedente particolarmente degno della nostra tradizionale attenzione - quotidianamente sbandierata - ai problemi umanitari.

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