6.26.2010

Italia si accolli costi riapertura ufficio UNHCR in Libia e ne favorisca ampliamento operazioni a compensazione della "alleanza strategica" con Ghedda

A seguito del ripensamento del regime libico di chiudere l'ufficio dell'Alto Commissario pei rifugiati dell'Onu, l'Italia si faccia carico dei costi per il mantenimento delle operazioni dell'UNHCR in Libia e usi i suoi buoni uffici presso il colonnello Gheddafi affinche' queste possano essere potenziate.

Secondo l'UNHCR sarebbero circa 9000 rifugiati e 3000 e 700 i richiedenti asilo registrati presso il loro ufficio in Libia. La maggior parte sarebbero palestinesi, iracheni, sudanesi, somali, eritrei, etiopi e liberiani. L'agenzia provvede a fornire cure mediche, alloggio, istruzione e formazione professionale. L'Unhcr opera in Libia dal 1991 e fornisce l'unico programma di assistenza per i richiedenti asilo nel Paese.

L'Italia, proseguendo nella sua scellerata politica di tagli ai contributi per le agenzie internazionali, destina per il 2010 500mila euro all'Alto Commissariato pei diritti umani. Per pareggiare questa vergogna, occorre che la finanza creativa del Ministro Tremonti trovi altrettanti soldi per bilanciare lo sdoganamento del regime di Gheddafi ottenuto a seguito delle visioni "strategiche" di PD e PDL nei confronti del ricco dittatore. Se e' vero che i vicini non si scelgono non e' necessariamente vero che vadano incensati, coperti di danaro e promossi a partner strutturali. Qualche centinaio di migliaia di euro puo' salvare la vita di migliaia di persone...

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