PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.
PERDUCA (PD). Signor Presidente, inizierei il mio intervento con il descrivere l'Aula, anche per chi ci vede per la prima volta e per chi ascolta i lavori da Radio Radicale. Abbiamo una patente violazione (o magari c'è bisogno di un decreto interpretativo) di almeno tre articoli del nostro Regolamento: l'articolo 66, che disciplina il richiamo all'ordine; l'articolo 67, che regolamenta la censura, l'esclusione dall'Aula e l'interdizione a partecipare ai lavori; l'articolo 68, che norma il tumulto in Aula.
Cosa è successo? I colleghi dell'Italia dei Valori, avendo convocato tutta la stampa, che altro non fa che indicare in loro l'unica opposizione a questo pessimo Governo fascista di Silvio Berlusconi, in silenzio, quindi senza violazione (o ancora siamo di fronte ad una interpretazione che lei, Presidente, mi pare, abbia dato, dicendo che non vi è stata violazione degli articoli 66, 67 e 68, perché non ha richiamato all'ordine nessuno), come hanno fatto negli ultimi due anni e mezzo tutte le volte che noi, radicali, abbiamo denunciato la violazione quotidiana e sistematica della nostra Costituzione, si sono messi a sedere nell'emiciclo. Ciò sta turbando i lavori fino ad un certo punto perché, non essendoci nessuno in Aula, è chiaro che non s'impedisce a molti di tornare al proprio posto per ascoltare questo dibattito. Spero che decidano di rimanere ed occupare l'Aula nella pausa pranzo, almeno fino alle ore 17, quando il gioco, in effetti, si farà duro e dovranno votare no alla fiducia di questo Governo fascista di Silvio Berlusconi, che calpesta quotidianamente la Costituzione. Spero anche che se lo ricordino dopo le ore 18, quando correranno a prendere l'aereo per tornare a casa.
La lotta per salvare la Costituzione dall'attentato, che non va avanti da un anno e mezzo, ma da almeno tre decenni, va portata avanti quotidianamente, non con le pagliacciate una tantum a reti unificate (e qui ci sono sicuramente tutte le televisioni a vedervi): va portata avanti militantemente, anche con l'uso della non violenza, salvo poi aggregarsi al carro dei «vincitori», a coloro cioè che cercano di attivare quel minimo di legalità ancora consentito in questo Paese, e di far emergere la sistematica violazione dei diritti civili e politici degli italiani.
Questa legislatura si è aperta con un caso di richiesta di decadenza da un'elezione per violazione dei diritti civili e politici. È stato fatto un muro per salvare il violatore, salvo poi ritirare la fiducia, imposta in malo modo in quell'occasione con un ordine del giorno, e farlo cadere in disgrazia due settimane fa: adesso egli deve rispondere di fronte alla giustizia. Questa sistematica violazione dello Stato di diritto è continuata, aggravandosi di giorno in giorno.
La fiducia è stata richiesta su un disegno di legge proposto da uno dei Gruppi di minoranza, l'UDC, che spero voglia votare a favore della fiducia posta su un proprio disegno di legge, quindi trasferendosi in uno dei tre forni che li caratterizza: nel forno di maggioranza, quello che sostiene il Governo di Silvio Berlusconi, grande nemico della Costituzione. Si devono assumere la responsabilità di aver partecipato a che cosa? Al solito sostegno di un ennesimo provvedimento ad personam che ha caratterizzato gli ultimi due anni della nostra attività politica.
Cari colleghi dell'Italia dei Valori (che più di altri sono attenti al rispetto della Costituzione in piazza e negli emicicli, ma magari meno nell'attività politica parlamentare, in quanto partito), piuttosto che prendere in considerazione la possibilità di sanare i problemi (ora, nel caso del legittimo impedimento, magari la questione è un po' più complessa) di tutti gli italiani che sono vittima della cancellazione dello Stato di diritto nel nostro Paese, si continua ad imputare tali responsabilità a questo Governo (che non si è comportato, ahinoi, differentemente da quelli delle ultime tre o quattro legislature, diventando l'unico legislatore e portando a casa il 70-80 per cento dei provvedimenti esclusivamente grazie a voti di fiducia), insistendo nel voler crocifiggere il cattivo di turno. Ecco, saniamo i problemi di tutti.
Se il ministro Alfano - che fortunatamente ci degna della sua presenza quest'oggi - ha un orecchio per ascoltarmi, credo che il legittimo impedimento, anche con l'aiuto dell'UDC e anche senza la nostra opposizione, sarebbe stato comunque portato a casa. In Italia occorre un'amnistia nei confronti della violazione dello Stato di diritto e delle omissioni gravissime di questo Governo, buon ultimo, e di quelli degli ultimi trent'anni contro le violazioni dei diritti individuali.
Per questo voteremo no alla fiducia: ma credo che il no vada anche contro gli atteggiamenti cosmetici di buona parte della minoranza. (Applausi dal Gruppo PD. Il senatore Questore Adragna si avvicina ai senatori del Gruppo IdV seduti per terra al centro dell'emiciclo).
PRESIDENTE. Senatore Perduca, in merito alla vicenda cui lei ha fatto cenno all'inizio del suo intervento le significo di aver pregato i tre senatori Questori di intervenire al fine di risolverla.
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PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Mascitelli. Ne ha facoltà.
MASCITELLI (IdV). Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio rassicurare tutti i colleghi dell'Assemblea che il Gruppo dell'Italia dei Valori sta seguendo con molta attenzione lo svolgimento e la prosecuzione di questo importantissimo dibattito, che coinvolge in modo particolare tutti gli italiani.
Voglio altresì ringraziare il senatore Perduca per gli utili, importanti, preziosi consigli di democrazia e di impegno civile che, provenendo da chi ha avuto come segretario nazionale di partito per diversi anni l'onorevole Capezzone, che è uno dei massimi esperti della democrazia nel nostro Paese, rappresentano consigli preziosamente accolti. (Applausi dal Gruppo IdV).
PERDUCA (PD). Riporta la voce del Presidente del Consiglio, non la mia.
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PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Lannutti. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, il Gruppo Italia dei Valori sta facendo una protesta gandhiana, pacifica e non violenta, senza disturbare i lavori.
PERDUCA (PD). Allora, sdraiatevi almeno per terra!
LANNUTTI (IdV). Quindi, signor Presidente, mi permetta di ringraziarla per non avere raccolto i segnali di insofferenza di alcuni colleghi.
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