12.29.2009

le recenti violazioni di diritti umani nel mondo sono frutto anche di politiche di paesi democratici

L'esecuzione del cittadino britannico in Cina per traffico di droga, l'espulsione di migliaia di hmong da parte del governo tailandese verso il Laos da dove scappavano, la deportazione di 20 uiguri da Phom Penh verso Shangai dove verranno processati per direttissima rischiando la pena di morte la paralisi trans-atlantica di fronte alle manifestazioni in Iran son la prova provata che l degrado della legalita' nei paesi Occidentali non puo' che fungere da copertura politica a sanguinari regimi che si fondano sull'oppressione del dissenso e delle minoranze.

Per giorni, pochi a dire la verita', Gordon Brown s'e' appellato alle autorita' cinesi perche' fosse concessa la grazia al concittadino, ma senza la benche' minima critica al fatto che l traffico di droghe in Cina sia punito col massimo della pena. Solo gli USA si son accorti che le autorita' tailandesi e cambogiane stavano deportando persone che per le Nazioni unite avevano l diritto alla protezione internazionale, di certo gli europei, colle loro politiche di respingimenti a morte certa non si son azzardati a difendere i hmong e gli uiguri che venivano, nel cuore della notte, restituiti ai loro "governanti". Nessuno ha convocato lo stesso giorno alla stessa ora l'ambasciatore iraniano per chiedere contro della reazione brutale alle coraggiose manifestazioni in decine di citta' in tutto l'Iran ne' c'e' all'orizzonte una marcia, che non sia quella del solito "forum Palestina" per denunciare queste quotidiane sistematiche violazioni dei diritti umani nel mondo. E parlano di partito dell'amore - di se stessi..

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