8.13.2009

si apra dibattito pubblico su Concordato, e quindi non ci si limiti alle tradizioni monoteistiche, se religione materia da rendere obbligatoria Si tor

Se la religione, o le religioni, possano o debbano divenire materia obbligatoria per i curricula delle scuole italiane è argomento degno di grande dibattito pubblico politico e quindi culturale che deve partire dalla revisione del Concordato tra Stato e chiesa cattolica riaprendo le cattedre di teologia nelle università pubbliche. Al contempo non ci si limiti alle tradizioni monoteistiche .

Quanto affermato in un'intervista a Repubblica dal Sindaco Cacciari circa l'opportunità, o la necessità, di insegnare le religioni nelle scuole italiane dovrebbe far aprire, finalmente, un grande dibattito pubblico che, partendo dal merito del Concordato, ponesse il problema della libertà dell'insegnamento delle tradizioni religiose nelle nostre scuole che hanno curricula che scimmiottano malamente modelli stranieri cancellando ogni possibilità di approfondimento in qualsiasi tipo di ambito in virtù della necessità di conseguire un titolo di studio "obbligatorio" perché dotato di valore legale.

Non solo occorre recuperare, in nome della libertà di ricerca scientifica e di docenza, la possibilità di insegnare teologia nelle università pubbliche, ma occorrerebbe che si ampliassero gli orizzonti culturali delle nostre scuole, intese come corpo insegnante e studenti, anche a tradizioni millenarie panteiste, politeiste, spiritualiste e animiste che caratterizzano, a tutt'oggi, centinaia di culture Asiatiche e Andino Amazzoniche spesso oggetto di proibizioni internazionali come l'interdizione dell'uso della foglia di coca e cannabis o di altre piante sciamaniche insita nelle Convenzioni Onu in materia di droga.

Per terminare l'opera occorrerebbe anche avviare lo studio e la pratica di discipline ascetiche come lo yoga anche al fine di promuovere possibili modelli comportamentali fondati sulla nonviolenza e la ricerca della verità interiore.

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