Al direttore - I paladini della democrazia di centro-destra e centro-sinistra che vogliono ridurre il numero dei parlamentari omettono sempre di ricordare che l`attuale legge elettorale, o quella che risulterebbe modificata dal referendum Guzzetta, non dà altro potere ai cittadini che la possibilità di ratificare le nomine partitiche alla Camera o al Senato, e che, se esiste un costo uggioso della politica, questo è il finanziamento pubblico dei partiti (percepito anche da quelli che non hanno rappresentanza parlamentare), La riforma liberale, democratica e federalista necessaria, è quella del recupero del rapporto elettore eletto attraverso il collegio uninominale con legge elettorale maggioritaria a un turno unico in cui si scontrino le persone con programmi legati anche al territorio e non rappresentanti di correnti politiche piazzati in zone strategiche delle liste bloccate del porcel-guzzettellum. Il necessario corollario liberista sarebbe far sì che il rimborso elettorale fosse tale e dunque corrisposto a fronte di reali documentazioni delle spese sostenute in occasione delle votazioni.
Marco Perduca, senatore radicale nel Pd
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