Cooperare con un regime anti-democratico infetta il rispetto del diritto internazionale, le delegazioni Radicali alla Camera e al Senato lo avevano denunciato opponendosi alla ratifica del trattato con la Libia, i fatti di ieri potrebbero essere una drammatica, e forse tragica, conferma del monito pannelliano che alle violazioni dello Stato di Diritto segue la strage di vite.
Infatti, dopo la deportazione di oltre 227 migranti verso Tripoli, l'accordo di 'amicizia e cooperazione' ratificato recentemente con la Libia, che prevede la non ottemperanza per l'Italia alla clausola del "uno per tutti e tutti per uno" della NATO, svela un ulteriore capitolo della peste italiana dell'illegalita' costituzionale, la possibilita', in violazione dell'articolo 10 della nostra Carta, di andar contro la Convenzione Onu sui rifugiati del 1950. E' bene che questo sia presente a tutti coloro i quali, in ossequio ai diktat partitocratici, hanno votato a favore della ratifica del trattato con Gheddafi.
Il Partito Radicale Nonviolento solleverà in tutti i fori inter-governativi competenti tale ulteriore violazione del principio di legalità da parte della Repubbica italiana, una paese che, dopo aver disertato Durban 2 deporta potenziali rifugiati. La Farnesina almeno segua da vicino la sorte di quei poveri 227 disgraziati espulsi senza appello dalle acque territoriali italiane
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