3.12.2009

Contro la ratifica dell'accordo per le doppie imposizioni con la Bielorussia

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, purtroppo ancora una volta il Senato è chiamato ad esaminare la ratifica di un trattato internazionale con uno Stato con il quale l'Italia, come è stato ricordato poco fa dal senatore Pedica, ha in ogni caso un minimo di relazioni commerciali, uno Stato membro delle Nazioni Unite e del Consiglio d'Europa, che non solo non pratica la democrazia, ma sistematicamente viola i diritti umani dei propri cittadini.

Il mio intervento in discussione generale è volto dunque anche a preannunciare il voto contrario della delegazione radicale del Gruppo Partito Democratico. Non è stato possibile presentare un ordine del giorno specifico, che comunque si avrà modo di presentare nel momento in cui tale ratifica sarà esaminata presso l'altro ramo del Parlamento.

In ogni caso, per arricchire il nostro dibattito, credo che vadano ricordate alcune caratteristiche delle regime bielorusso, sul quale lavorano da anni e si sono più volte soffermate non soltanto le maggiori organizzazioni non governative internazionali, ma anche l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea, il Consiglio d'Europa, le Nazioni Unite, addirittura con mozioni dedicate esclusivamente a quel Paese, e il Dipartimento di Stato americano.

In particolare, ricordo che a partire dal referendum indetto nel 1996, per estendere il mandato presidenziale dell'attuale presidente Lukashenko, l'OSCE ha sempre bocciato tutte le consultazioni elettorali tenutesi in quel Paese.

Ho avuto anche la fortuna di conoscere, in occasione di una riunione dell'Internazionale liberale, la persona che più volte ha cercato di opporsi come candidato al presidente Lukashenko e che per tale motivo ha anche trascorso due anni in carcere. Sto parlando di Alexander Kouzlin che nel 2006, per aver tentato di sfidare il presidente in carica, è stato incarcerato.

Ricordo poi altri problemi legati alla libertà di stampa e di associazione e ai diritti delle minoranze, tra cui polacchi e rom, per non parlare delle campagne antisemite portate avanti quotidianamente dagli organi di stampa di Stato, gli unici che possono, per così dire, fare informazione in quel Paese.

Ricordo anche i problemi legati all'agibilità degli osservatori internazionali e con riferimento a tutte le campagne di informazione volte a sollevare il problema della violazione dei diritti civili in Bielorussia.

Da ultimo, ma non per questo meno importante, voglio ricordare che la Bielorussia è l'unico Paese all'interno del Consiglio d'Europa che non soltanto prevede la pena di morte, ma che addirittura la pratica. L'anno scorso vi sono state due esecuzioni.

Per tutti questi motivi, quindi, la delegazione radicale voterà oggi contro tale ratifica, riservandosi anzi di presentare ulteriori documenti quando l'argomento oggetto della discussione odierna sarà trattato dall'altro ramo del Parlamento per la definitiva ratifica dell'accordo in esame.

[...]

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.

MANTICA, sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signora Presidente, [...]

Per quanto riguarda l'intervento del senatore Perduca, al di là del fatto che la l'accordo con la Belarus non apre i problemi di rapporti con la stessa, voglio ricordare però che nel dare le informative è anche giusto darle complete perché molto di quanto detto dal senatore Perduca è anche conosciuto dal Governo.

Vorrei però ricordare all'Assemblea ed al senatore Perduca che una specie di embargo politico dell'Unione europea a Belarus è stato sospeso per sei mesi - siamo in una fase di finestra di opportunità - e stiamo attendendo. Quindi in questo momento non esiste più questo rapporto conflittuale tra l'Unione europea e la Belarus. Stiamo aspettando e vedendo lo sviluppo delle elezioni che si terranno e ci auguriamo che avvengano secondo standard non dico europei ma accettabili da parte europea perché l'Europa sta lavorando affinché la Belarus possa rientrare all'interno della comunità internazionale, fermo restando anche che, aprendosi il 9 maggio a Praga un nuovo piano di vicinato con alcuni Paesi della zona orientale, Belarus compresa, ci auguriamo che questo patto, il cosiddetto partenariato orientale possa prevedere come auspichiamo anche la Belarus all'interno, convinto come è il Governo italiano che anche di fronte a situazioni difficili è sempre meglio dialogare e cercare delle soluzioni che non chiudere i rapporti perché evidentemente, in una chiusura di rapporti, sarà difficile che la Belarus possa mai avvicinarsi agli standard europei.

[...]

PRESIDENTE. La Presidenza l'autorizza in tal senso.

PERDUCA (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, intervengo in dissenso dal mio Gruppo.

Sono perfettamente d'accordo con il senatore Mantica quando dice che è necessario ingaggiare nel dialogo tutti gli Stati riconosciuti dalla comunità internazionale come sovrani. Allo stesso tempo però credo che ci si debba porre il problema della efficacia di alcune strategie di dialogo nei confronti di queste. Per ulteriormente approfondire il dibattito in vista del passaggio alla Camera forse potrebbe essere utile studiare il rapporto del Dipartimento di Stato reso noto un mese e mezzo fa che si sofferma proprio sulla Bielorussia elencando uno per uno nomi e cognomi delle vittime del regime di Lukashenko.

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