2.18.2009

Sugli ordini del giorno relativi al decreto finanziamento delle Missioni italiane all'estero

Senatore Perduca, stante il parere contrario del Governo, insiste per la votazione dell'ordine del giorno G200?

PERDUCA (PD). Signora Presidente, a dire la verità, non abbiamo avuto l'opportunità di illustrare gli ordini del giorno e in sede di pareri, questa mattina, c'era stato anche un parere difforme fra il relatore e il Governo su un ordine del giorno, che non è questo. In proposito, non so se occorre attendere che il sottosegretario Mantica arrivi in Aula per capire se la riformulazione da me proposta può essere accolta.

Tenuto conto dell'ambiente in cui ci troviamo a discutere della questione, insisto nella votazione se non altro nel tentativo di sollevare il problema che era al centro di questo ordine del giorno. Con la decisione che andiamo a prendere, sono stati stanziati dei fondi affinché l'Italia partecipi alla missione Atalanta, decretata dall'Unione europea, che ha come scopo la protezione delle navi del programma alimentare destinato agli sfollati in Somalia.

La Somalia, contrariamente a quanto si possa pensare, non è un territorio interamente iscrivibile tra i cosiddetti Stati falliti: nel Nord del Paese esiste una Regione, che si chiama Somaliland, dove - malgrado appunto l'inesistenza di strutture e la totale negazione dei minimi diritti umani che caratterizza il resto del Paese - si passa invece addirittura all'elezione di un Parlamento e di un Governo. Tra l'altro, per la fine del mese di marzo, sono previste elezioni che dovranno eleggere quello che i somalilandesi stessi considerano il loro Presidente; Presidente di uno Stato che non è riconosciuto da nessuno, anche se gode di uno status speciale all'interno dell'Unione africana.

L'ordine del giorno G200 intendeva porre all'attenzione del Governo l'opportunità di stabilire se non altro un rapporto di collaborazione con il Somaliland, visto e considerato che in passato la Francia ha utilizzato il porto di Berbera, che ne è l'ex capitale, per stazionarvi alcune motovedette, senza usare tra l'altro le basi che ha già a Gibuti. Inoltre, di loro spontanea volontà, le guardie costiere del Somaliland - secondo quanto riporta la stampa internazionale - hanno bloccato almeno due gruppi di pirati.

Ora, visto e considerato che è difficile penetrare in Somalia, per quanto riguarda le forze sia di terra che di mare, prendere in considerazione l'ipotesi di collaborare con le autorità del Somaliland e, quindi, magari anche di sostenere il loro esercizio, pur con tutti i problemi, di democrazia, era - secondo noi - da accogliere almeno come raccomandazione.

Se invece il Governo mantiene il proprio parere contrario sull'ordine del giorno, insisterei per la sua votazione.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'ordine del giorno G200, presentato dai senatori Perduca e Poretti.

Non è approvato.

Senatore Perduca, anche sull'ordine del giorno G201 c'è un parere contrario del Governo. Insiste per la sua votazione?

PERDUCA (PD). Signor Presidente, anche in questo caso insisto per la votazione dell'ordine del giorno, dal momento che si tratta di qualcosa che sta emergendo, se non altro negli Stati Uniti, relativamente al subappalto di determinate funzioni che spesso i Governi si trovano a dover accordare a imprese private per attività di logistica, ma sempre più spesso - ahinoi - anche pienamente militari. (Brusìo).

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, il vostro brusìo è davvero eccessivo.

PERDUCA (PD). Negli anni scorsi sono stati predisposti una serie di principi volontari sulla sicurezza e sui diritti umani, elaborati da Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti, che fissano una serie di parametri per i Governi ed i settori privati attivi in zone dove sono presenti attività relative all'estrazione di materie prime e all'approvvigionamento di fonti energetiche.

In considerazione del fatto che di questo si potrebbe parlare presto, almeno in due zone dove si trovano le nostre truppe (e cioè in Iraq - è stato stabilito da questo disegno di legge - e in Sudan), riteniamo che l'Italia dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi sia di non dare in subappalto i servizi ricordati (funzioni militari e anche logistiche), sia comunque di impegnarsi a mantenere il massimo rispetto dei principi enunciati dai quattro Paesi nostri partners tutte le volte che le nostre truppe si troveranno in zone in cui appunto si svolgono attività estrattive o di approvvigionamento di fonti energetiche.

Ritengo quindi che quest'ordine del giorno debba essere messo ai voti.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'ordine del giorno G201, presentato dai senatori Perduca e Poretti.

Non è approvato.

Sentore Perduca, stante il parere contrario del Governo, insiste per la votazione dell'ordine del giorno G202?

PERDUCA (PD). Signor Presidente, insisto perché questo ordine del giorno, molto dettagliato, è la madre di tutte le battaglie, quando si arriva a parlare della promozione della pace, della stabilità, della democrazia e dello Stato di diritto in Afghanistan.

Come si può notare dalle tre pagine di "considerando", sono ormai tre anni e mezzo, quasi quattro che la comunità internazionale si interroga sulla possibilità di prendere in considerazione il 40 per cento del prodotto interno lordo dell'Afghanistan con politiche di tipo diverso, quelle, cioè, che potrebbero regolamentare la produzione del papavero per fini medici e far diventare l'Afghanistan uno dei quattro o cinque Paesi che forniscono questa materia prima per la produzione di morfina e codeina.

Esistono - e lei, signora Presidente, lo sa meglio di altri, visto che nel settembre 2005 era a capo della missione dell'Unione europea che monitorava le elezioni parlamentari in quel Paese - una serie di delibere formali in tal senso, sia del Parlamento europeo, che due volte è tornato sulla questione, sia del Parlamento italiano della scorsa legislatura che alla Camera dei deputati, con un ordine del giorno prima e una mozione poi, ha chiesto all'Italia, di concerto con i partner europei, di prendere in considerazione il lancio di progetti pilota per la produzione di papavero, e non di oppio, per farne analgesici da distribuire poi, attraverso un apposito fondo delle Nazioni Unite, ai Paesi poveri o in via di sviluppo che non hanno accesso minimo a questo tipo di medicine per la cura del dolore.

Pertanto, proprio perché non aiuta nascondere la testa sotto la terra tutte le volte che parliamo di Afghanistan e, quindi, far finta che non esista un'economia che per metà si basa su qualcosa che potrebbe essere legalizzato - lo dicono le Nazioni Unite, non io - non prendere in considerazione, ancora una volta, questa proposta politica, secondo noi, non aiuterà mai, né nel medio né nel lungo periodo, la pacificazione di quel Paese.

Insisto dunque nel chiedere la votazione dell'ordine del giorno G202.

PRESIDENTE. Metto pertanto ai voti l'ordine del giorno G202, presentato dai senatori Perduca e Poretti.

Non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno G203, in merito al quale il relatore aveva chiesto al rappresentante del Governo se intendeva accoglierlo come raccomandazione, ma il Governo aveva espresso parere contrario. Il rappresentante del Governo conferma tale parere?

COSSIGA, sottosegretario di Stato per la difesa. Sì, signora Presidente, ribadisco il parere contrario.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, prima di procedere al voto, vuole chiarire alla Presidenza la riformulazione del dispositivo dell'ordine del giorno, da lei proposta?

PERDUCA (PD). Signora Presidente, nel motivare il parere contrario, il rappresentante del Governo, senatore Mantica, aveva fatto riferimento ad una parte non condivisibile del dispositivo e, specificamente, alle parole: «alla sospensione immediata dei responsabili di tali operazioni, in attesa del compimento di indagini». Nulla osta a che questa riga possa essere soppressa se il Governo dovesse far proprio il parere del relatore e, quindi, accogliere come raccomandazione la restante parte del dispositivo.

È chiaro a tutti - e ciò è emerso dal dibattito che ha caratterizzato la parte finale della seduta antimeridiana - che occorre promuovere una legge alla quale tutti, stranieri e afgani, debbono sottostare; quando, durante le operazioni militari, si verificano vittime civili è necessario avviare delle indagini ed individuare i responsabili di questo tipo di errori; nessuno, infatti, sostiene che siano state deliberatamente condotte operazioni contro i civili. Questo chiede l'ordine del giorno.

Riteniamo quindi che, tolta la riga che ho letto poco fa, l'ordine del giorno G203 possa essere accolto dal Governo come raccomandazione.

PRESIDENTE. Come si esprime in merito il rappresentante del Governo?

COSSIGA, sottosegretario di Stato per la difesa. Il Governo è disposto ad accogliere come raccomandazione l'ordine del giorno G203 limitatamente alla prima parte del dispositivo, cioè sino alle parole «coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto».

PRESIDENTE. Il Governo dunque accoglierebbe come raccomandazione l'ordine del giorno in esame nella formulazione testé enunciata. Senatore Perduca, la accetta?

PERDUCA (PD). Signora Presidente, accolgo la modifica proposta dal rappresentante del Governo e non insisto per la votazione dell'ordine del giorno.

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