2.19.2009

A nome del Gruppo del Pd e poi in dissenso

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca, il quale nel corso del suo intervento illustrerà anche l'ordine del giorno G100. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, in virtù dell'inversione degli argomenti trattati all'ordine del giorno il senatore Marcenaro, che avrebbe dovuto prendere la parola a nome del Gruppo del Partito Democratico, mi ha chiesto di sostituirlo per dichiarare il parere favorevole del Gruppo alla ratifica di questo Accordo.

Come è stato evidenziato dagli interventi che mi hanno preceduto, vi è stato - cosa, devo dire, ormai sempre più frequente in sede di discussione di trattati internazionali in Commissione esteri - un dibattito che si è incentrato tanto nel merito dell'Accordo, quanto, proprio in virtù di quanto ricordato dall'ex vice presidente della Commissione esteri, senatore Divina, sulla necessità di firmare accordi bilaterali con una serie di Paesi, alle volte alleati storici, alle volte alleati più recenti, su una serie di materie, non ultima anche il controllo della criminalità, che è al centro di questo documento.

Non soltanto, quindi, si è affrontato il merito pur sapendo che comunque, trattandosi di un documento firmato tra Governi, non si poteva entrare in quanto già stipulato tra le parti, ma questioni di tipo generale che caratterizzano alcuni dei Paesi in questione.

Proprio per ricordare in effetti alcune problematicità presentate dal contesto russo, il Gruppo del Partito Democratico, ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto dal senatore Marcenaro e da me, che ha riscosso ampio sostegno all'interno della Commissione e l'attiva partecipazione - ringraziamo per questo - del Governo nella definizione della sua parte dispositiva. Ne do lettura per intero proprio perché caratterizza il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico:

«Il Senato,

in occasione del disegno di legge n. 1302 di ratifica dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Federazione russa sulla cooperazione nella lotta alla criminalità, considerato che negli ultimi anni una serie di delitti hanno colpito in Russia persone impegnate nel campo dei diritti civili e in particolare giornalisti e difensori dei diritti umani; che il 7 ottobre 2006 è stata assassinata la giornalista del quotidiano "Novaia Gazeta" Anna Politkovskaya e che i suoi assassini e i loro mandanti non sono stati individuati e puniti; che nella giornata del 19 gennaio 2009 nel centro di Mosca sono stati uccisi l'avvocato Stanislav Markelov, il difensore della famiglia di Elsa Kungaeva, una ragazza cecena seviziata e uccisa dall'ex colonnello Yuri Budanov, e Anastasia Baburova, collaboratrice dello stesso quotidiano di Anna Politkovskaya, a pochi passi dalla Cattedrale di Cristo Salvatore; considerato inoltre che gli assassini hanno potuto agire perché nessuna protezione era stata predisposta per le vittime, nonostante le gravi minacce di cui erano state oggetto;

impegna il Governo:

nel contesto delle relazioni fra Unione europea e Federazione russa, a manifestare l'auspicio che le autorità russe concludano sollecitamente e positivamente le indagini sui due gravi crimini, identificando i colpevoli e sottoponendoli a giudizio; a chiedere che vengano rafforzate le misure di protezione a favore delle persone che corrono analoghi rischi; a continuare a sollecitare l'Unione europea, sia nel quadro del futuro accordo di partenariato con la Federazione russa, sia nel quadro del dialogo già in essere con quest'ultima in materia di diritti umani, a impegnarsi nella stessa direzione».

Credo che con queste preoccupazioni verrà espresso un voto favorevole da parte del Gruppo del Partito Democratico.

Mi riservo, personalmente, di parlare in sede di dichiarazione di voto finale.

[...]

PERDUCA (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, prendo la parola in dissenso dal mio Gruppo, dopo aver espresso nel dibattito generale il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico, che confermo anche in questo intervento.

Come già affrontato nel corso del dibattito in sede di Commissione, noi riteniamo che il testo di collaborazione con la Federazione russa, purtroppo, ancora una volta (come l'ultimo Trattato firmato con la Libia), faccia economia dell'affermazione del rispetto dei diritti umani, che, in materie come quella della lotta alla criminalità organizzata, credo debba essere ulteriormente affermato. Occorre infatti considerare, per esempio, che un conflitto armato interno alla Federazione russa - mi riferisco in particolare a quello in Cecenia, ma ve ne potrebbero essere altri da citare, come quelli in Daghestan e Inguscezia - viene portato avanti come lotta al terrorismo, senza prendere in considerazione alcune delle regole del diritto umanitario internazionale. Il 21 febbraio ricorre, tra l'altro, il 65º anniversario delle deportazioni staliniane del popolo ceceno verso le Repubbliche dell'Asia centrale.

Nell'annunciare quindi il voto di astensione della delegazione radicale, comunico che a Milano, dalle ore 14 alle ore 18, si terrà una manifestazione, organizzata dal Partito radicale e dall'associazione Annaviva, per ricordare, non soltanto le vittime delle deportazioni cecene ai tempi di Stalin, ma anche tutto ciò che è riportato dal presidente Marcenaro all'interno dell'ordine del giorno accolto dal Governo e per il quale lo ringrazio.

No comments: