PERA (PdL). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.PERA (PdL). Signor Presidente, se non ho capito male, l'effetto dell'emendamento del collega Zanda sarebbe il seguente: se la composizione dei Gruppi presenti nella Commissione bicamerale dovesse cambiare, se qualcuno dovesse spostarsi da un Gruppo ad un altro oppure se un segretario di partito decidesse di espellere dal proprio partito un commissario, si dovrebbe tornare alla situazione originaria prevista dalla prima composizione.
Vorrei porre alla sua attenzione, visto che lei ha fatto una glossa positiva all'emendamento del collega Zanda, cioè che si tratta di evitare casi...
PRESIDENTE. Ho richiamato in maniera abbastanza cortese l'attualità di una analoga vicenda.PERA (PdL). Esattamente. Analoga vicenda è stata risolta...
PRESIDENTE. Non mi sono espresso, né positivamente né negativamente.PERA (PdL). Ho solo una perplessità, che credo non verrà risolta, cioè se in questo modo dando la possibilità ai presidenti dei Gruppi o ai capi di partito, rispetto ad un voto del Parlamento, di modificare o alterare le loro rappresentanze, non si venga a precostituire una sovranità dei Gruppi parlamentari o, peggio ancora, dei partiti, sul Parlamento, come se la volontà originaria del Parlamento non contasse. (Applausi dei senatori Perduca e Baldassarri). Non desideravo applausi, ma solo porre un problema, che mi pare ci sia, per cui se le indicazioni del Parlamento, che sono nominative, non piacessero più, in una data successiva, a questo o a quel presidente di Gruppo parlamentare o a questo o a quel segretario di partito, la volontà del Parlamento, liberalmente e formalmente espressa, decadrebbe e prevarrebbe la volontà del giudizio politico. Mi chiedo, forse lo faccio da solo, se questo non sia uno dei tanti casi cui assistiamo in questi ultimi anni di una diminuzione del valore e della funzione, non voglio dire del prestigio, del Parlamento, come se non fosse un organo costituzionale e, invece, fosse più importante e certamente prevalente l'organo politico che è estraneo al Parlamento medesimo. (Applausi dei senatori Perduca, Baldassarri e Longo).
PERDUCA (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.PERDUCA (PD). Signor Presidente, lei interrompendo il presidente Pera ha parlato di caso di analoga attualità. Credo che a questo punto si dovrebbero sospendere i lavori e analizzare quale sia questa analoga attualità, perché c'è qualcosa di assolutamente intollerabile in questa vicenda. Se poi al presidente Pera non piacciono i miei applausi, dico subito che la questione non è personale: io infatti applaudivo perché lui poneva un problema politico di fondamentale importanza, cioè la devoluzione totale ai partiti della gestione del lavoro parlamentare.
Lei chiosando quanto stava cercando di dire presidente Pera in quel momento ha parlato di analoga attualità. Qual è questa «analoga attualità»?
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