12.01.2008

Vaticano condona chi discrimina omosessuali "Si schiera con i paesi dove i cristiani sono perseguitati"

GAY: RADICALI, OPPOSIZIONE VATICANO A RICHIESTA FRANCIA E'' CONDONO PER CHI DISCRIMINA

Roma, 1 dic. (Adnkronos) - "L''opposizione del nunzio apostolico al progetto francese di presentare all''Onu la depenalizzazione universale dell''omosessualita'' equivale al condono per chi discrimina gli omosessuali anche con la pena di morte". Lo affermano, in una dichiarazione congiunta, il senatore Marco Perduca, co-vicepresidente del Partito Radicale e Alessandro Capriccioli, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani della Giunta dell''Associazione Luca Coscioni.

"Monsignor Migliore, dopo aver sottolineato che il catechismo condanna la discriminazione nei confronti degli omosessuali, rileva infatti -proseguono i due esponenti dei Radicali- che ''aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione'' creerebbe ''nuove e implacabili discriminazioni'', ad esempio nei confronti di quegli Stati che non riconoscono il matrimonio gay".

"Dopo la condanna del principio di autodeterminazione, apertamente enunciata qualche settimana fa da Monignor Betori, la Santa Sede torna oggi a pronunciarsi in modo esplicito contro la difesa dei diritti civili, nel caso di specie non soltanto prendendo posizione contro i diritti delle persone omosessuali (circostanza che di per se'' non costituirebbe una novita''), ma addirittura -concludono i due esponenti dei Radicali- va a schierarsi apertamente al fianco diquei paesi che li negano ferocemente e che spesso sono anche paesi dove i cristiani sono perseguitati fino alla morte".

GAY: VATICANO A ONU, NON DIVENTINO "CATEGORIA PROTETTA"

(AGI) - CdV, 1 dic. - La Santa Sede critica il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare all''Assemblea dell''Onu, a nome dell''Unione Europea, per depenalizzare l''omosessualita'' nel mondo. "Tutto cio'' che va in favore del rispetto e della tutela delle persone - spiega l''osservatore permanente al Palazzo di Vetro, mons. Celestino Migliore in un''intervista all''agenzia francofona di informazione religiosa I Media - fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale, ma qui, la questione e'' un''altra: con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni".

Il rischio, aggiunge Migliore, e'' che "gli Stati che non riconoscono l''unione tra persone dello stesso sesso come ''matrimonio'' verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni". (AGI)


Testo della dichiarazione dell'UE
sulla depenalizzazione dell'omosessualità


We have the honour to make this statement on human rights, sexual orientation and gender identity on behalf of […]

1 - We reaffirm the principle of universality of human rights, as enshrined in the Universal Declaration of Human Rights whose 60th anniversary is celebrated this year, Article 1 of which proclaims that “all human beings are born free and equal in dignity and rights”;

2 - We reaffirm that everyone is entitled to the enjoyment of human rights without distinction of any kind, such as race, colour, sex, language, religion, political or other opinion, national or social origin, property, birth or other status, as set out in Article 2 of the Universal Declaration of Human Rights and Article 2 of the International Covenants on Civil and Political, Economic, Social and Cultural Rights, as well as in article 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights;

3 - We reaffirm the principle of non-discrimination which requires that human rights apply equally to every human being regardless of sexual orientation or gender identity;

4 - We are deeply concerned by violations of human rights and fundamental freedoms based on sexual orientation or gender identity;

5 - We are also disturbed that violence, harassment, discrimination, exclusion, stigmatisation and prejudice are directed against persons in all countries in the world because of sexual orientation or gender identity, and that these practices undermine the integrity and dignity of those subjected to these abuses;

6 - We condemn the human rights violations based on sexual orientation or gender identity wherever they occur, in particular the use of the death penalty on this ground, extrajudicial, summary or arbitrary executions, the practice of torture and other cruel, inhuman and degrading treatment or punishment, arbitrary arrest or detention and deprivation of economic, social and cultural rights, including the right to health;

7 - We recall the statement in 2006 before the Human Rights Council by fifty four countries requesting the President of the Council to provide an opportunity, at an appropriate future session of the Council, for discussing these violations;

8 - We commend the attention paid to these issues by special procedures of the Human Rights Council and treaty bodies and encourage them to continue to integrate consideration of human rights violations based on sexual orientation or gender identity within their relevant mandates;

9 - We welcome the adoption of Resolution AG/RES. 2435 (XXXVIII-O/08) on “Human Rights, Sexual Orientation, and Gender Identity” by the General Assembly of the Organization of American States during its 38th session in 3 June 2008;

10 - We call upon all States and relevant international human rights mechanisms to commit to promote and protect human rights of all persons, regardless of sexual orientation and gender identity;

11 - We urge States to take all the necessary measures, in particular legislative or administrative, to ensure that sexual orientation or gender identity may under no circumstances be the basis for criminal penalties, in particular executions, arrests or detention.

12 - We urge States to ensure that human rights violations based on sexual orientation or gender identity are investigated and perpetrators held accountable and brought to justice;

13 - We urge States to ensure adequate protection of human rights defenders, and remove obstacles which prevent them from carrying out their work on issues of human rights and sexual orientation and gender identity.

8 comments:

Anonymous said...

Tanto di capello, la stavo cercando in lungo e in largo, ho sguinzagliato i miei schiav, ehm i miei amici... nulla di nulla.

Come hai fatto? :D

ciao

Unknown said...

In giro si parla di un fantomatico 16esimo articolo in cui si definisce pure l'unione tra due omosessuali un diritto. E' vero? E di quanti articoli è composto in realtà il testo?
dove si trova visto che nel sito dell'ONU è introvabile?
grazie

perdukistan said...

in giro dove?

luca said...

mi piacerebbe davvero sapere dov'è che hai trovato questo testo, qual'è la fonte.

sul blog di accattoli si scrive che non ne esiste ancora una copia ufficiale, ma che in rete ce ne sono addirittura due diverse versioni (entrambe senza fonte).

luca

perdukistan said...

uffici del parlamento europeo

luca said...

un po' vago, non ti pare?
sbaglio o si tratta di una bozza di lavoro?

perdukistan said...

perché vago? c'è qualcuno al parlamento europeo che l'ha ricevuta dalla delegazione francese. è chiaro che, come tutti i testi, fino a poco prima della presentazione, è passibile di limature. dubito che venga snaturato nel merito, anche perché si tratta di una dichiarazione e non di una risoluzione, quindi è già negoziato a sufficienza. il vaticano ha provato a far paura per boicottare l'iniziativa. se la francia dovesse tornare sui suoi passi sarebbe piuttosto grave. più volte è successo che una simile dichiarazione sia stata presentata e poi ritirata ma si eravamo al comitato-commissione dei diritti umani e il capofila era il brasile, qui si tratta di un'iniziativa dell'unione europea...

Tristano said...

Leggete il punto 3... tra quei diritti c'è pure il matrimonio... e vi scandalizzate se la Santa Sede non sottoscrive il documento. Ma ci siete o ci fate?