12.17.2008

Sull'atto di indirizzo del Governo sul caso Englaro

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, anch'io faccio mio l'inizio dell'intervento del senatore Di Giovan Paolo relativamente al fatto che ci si trova, più che a giocare un campionato di serie B, un campionato di A2, che comunque è l'unico spazio in cui esiste un dibattito. Avendo sentito la sua risposta all'intervento della senatrice Negri, auspico che presto si possa arrivare ad avere un dibattito giù ampio, anche perché ricordo che con il voto contrario della delegazione radicale a fine luglio è stato adottato un ordine del giorno in cui si includeva all'interno dei nostri lavori il dibattito relativamente al testamento biologico. Ebbene ad oggi tutto ciò non è arrivato.

Mancano sì e no tre o quattro giorni di lavoro, nella migliore o nella peggiore delle ipotesi (a seconda dei gusti) e, quindi, non credo che arriveremo a dibattere di tutto questo.

Il senatore Gramazio ha avuto l'ardire di affermare che i giudici ancora una volta si sono infilati nella dinamica che dovrebbe regolamentare la vita e la morte. Se, però, i giudici non lo possono fare, non si riesce a capire il motivo per cui un esponente del Governo lo possa fare. Se si parla di diritto, sicuramente non si deve parlare di dovere; altrimenti trascorreremo le feste natalizie con una serie di trattamenti sanitari obbligatori che rovineranno - quelle sì - le feste di molti italiani!

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