Più celle per tutti

Oggi il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese in perfetta linea “rigorista” con buona parte della classe politica italiana, è arrivato a chiedere che negli stadi vengano costruite “celle per i tifosi violenti”. Per non esser da meno il Ministro Maroni ha ribadito che l’obiettivo del Governo è “tolleranza zero nei confronti della violenza” e che nel prossimo Ddl sulla sicurezza vi sarà una serie di misure punitive e proibizioniste per “controllare” il tifo, l’unica preoccupazione pare essere quella di tutelari gli interessi delle società e non quelle dei tifosi...

Un paese come il nostro, dove lo Stato di Diritto non esiste ormai più, non può permettersi di perseguire solo ed esclusivamente l’aggravamento delle pene. Queste misure di estremo rigore, in perfetta linea con quanto incluso nel decreto sicurezza del giugno scorso, sono letteralmente criminogene e vanno nella direzione di aggravio o fomento dell’esasperazione di chi, per motivi magari ulteriori rispetto al calcio, è già esasperato o esagitato. Non solo, ma se dovessimo dar credito ai dati di sostanziale e progressivo miglioramento della gestione dei facinorosi all'interno degli stati grazie alle misure già in vigore presentati dal Ministro Maroni ieri mattina in Commissione Affari Costituzionali del Senato, sembrerebbero del tutto superflue.

Lo slogan “Tifosi violenti, vigliacchi all’ultimo stadio” la dice lunga sul modo con cui il Governo vuole tentare di gestire il fenomeno, nessuna ricerca di dialogo, solo stigmatizzazione di comportamenti da branco. Infine occorre che il Ministro Maroni smentisca categoricamente quanto affermato dal presidente Matarrese relativamente alla costruzione di celle negli stadi e l’assegnazione delle strutture ai privati, visto e considerato che oggi il capo della Lega ha sostenuto di essere “in sintonia con il governo”. Di celle negli stadi non se ne parla, se poi verrà deciso di privatizzare le strutture sportive questo dovrà avvenire tramite bandi pubblici e trasparenti e non tramite assegnazione.