8.30.2008

A Parlamento chiuso Berlusconi regala tesoretto a un dittatore

Va bene pensare di compensare i danni di guerra anche se non necessariamente si rappresenta piu' il regime che li ha commessi: va bene investire in infrastrutture in paesi in via di sviluppo, ma quanto fatto da Berlusconi in Libia non si avvicina neanche lontanamente a tutto cio'. Classicamente, il primo compito di ogni governo dovrebbe essere quello di difendere l'interesse nazionale, e nel caso della Libia ci sono da tutelare gli interessi delle decine di migliaia di italiani che dalla mattina alla sera sono stati espulsi e privati di tutto cio' che avevano. Se proprio si deve contribuire allo sviluppo delle infrastrutture nord-africane perche' si deve costruire una autostrada piuttosto che collegamenti ferroviari, meno inquinanti, meno pericolosi e piu' lungimiranti anche per il futuro sviluppo economico del paese?

Il Governo Berlusconi, che criticava l'equidistanza della politica estera del Governo Prodi in merito al Medio Oriente, e' riuscito ad andare contro quanto uno stato fondatore dell'Unione europea dovrebbe perseguire, e cioe' una politica estera di principio, che eventualmente tenga a cuore i diritti e le liberta' di individui che vivono sotto regimi autoritari e non il benessere dei dittatori. Berlusconi invece ha, ancora una volta, anteposto la necessita' di approvvigionamento di idrocarburi e l'urgenza di porre fine ai flussi migratori alla promozione dei valori della liberta' e della democrazia. Occorre un dibattito parlamentare su queste nuove priorita' del Governo Berlusconi. E meno male che questo doveva essere il Governo del recupero delle relazioni atlantiche... ma forse e' proprio con mandato di Washington che si pagano i favori di Gheddafi del 1 marzo 2003 quando, in seno alla riunione della Lega Araba di Sharm el Sheik, il valoroso Colonnello fece naufragare la possibilita' che gli arabi chiedessero a Saddam Hussein di abbandonare Baghdad e recarsi in esilio? Speriamo che qualche giornalista se ne ricordi in occasione della prossima visita di Dick Cheney in Italia, potrebbe emergere un'edificante pagina di storia del terzo millennio.

1 comment:

Anonymous said...

Perduka vorrebbe rimborsare i colonialisti. Che vergogna. Daglieli di tasca tua a questi sfruttatori.